Si alza finalmente il sipario sull'antologica "De Chirico e la Metafisica", che avrebbe dovuto aprire lo scorso novembre. La mostra è ora visitabile nelle sale di Palazzo Blu, a Pisa, dal lunedì al venerdì.

Con la riapertura al pubblico, dopo 77 giorni di chiusura, delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, avvenuta giovedì 21 gennaio, si consolida la ripresa delle attività nelle istituzioni culturali situate nelle regioni in "zona gialla". Un processo avviato lunedì 18 gennaio, quando in Basilicata, Campania, Molise, Sardegna, Toscana e nella Provincia autonoma di Trento musei e siti archeologici sono tornati ad accogliere i primi visitatori.Le riaperture interessano anche le mostre temporanee, che in molti casi sono state sospese o mai inaugurate per effetto del DPCM del 3 novembre scorso. Una sorte toccata, fra gli altri progetti espositivi, alla (doppia) mostra su Henry Moore del Museo Novecento di Firenze, a Raffaello e Firenze, allestita nella Sala d’Arme di Palazzo Vecchio, e, restando in Toscana, a De Chirico e la Metafisica, che dal 20 gennaio è finalmente visitabile nelle sale di Palazzo Blu, a Pisa.DE CHIRICO E LA METAFISICA IN MOSTRA A PISACurata da Saretto Cincinelli e Lorenzo Canova, in collaborazione con la Fondazione Giorgio e Isa de Chirico e con La Galleria Nazionale d’Arte Moderna e Contemporanea di Roma, l'antologica De Chirico e la Metafisica ricostruisce nella città d'arte toscana l'intera parabola artistica del Pictor optimus, un autore che ha attraversato gran parte del Novecento lasciando un fecondo lascito alle generazioni successive.Adottando un criterio cronologico, il percorso espositivo ricostruisce in sette sezioni tematiche tutte le stagioni della carriera di de Chirico. Si procede dalle prime opere “böckliniane”, risalenti alla fine del primo decennio del Novecento, all'ascesa della pittura Metafisica; dai capolavori del periodo “classico” dei primi anni Venti della “seconda metafisica” parigina ai Bagni Misteriosi degli anni Trenta fino alle ricerche condotte sui temi della natura morta, del nudo e dell'autoritratto dei due decenni successivi. L'atto conclusivo della mostra è il focus sulla fase neometafisica, oggetto di un notevole interesse internazionale negli ultimi anni.DE CHIRICO IN 7 SEZIONI"La mostra di Palazzo Blu ripercorre tutte le tappe della prestigiosa carriera dell’artista e, pur dedicando un posto d’onore ai temi e alle icone metafisiche (dalle Piazze d’Italia ai manichini) non tralascia né gli esordi böckliniani, né le stagioni ‘romantiche’, ‘barocche’, ‘realiste’ né infine le riprese neometafisiche, proponendo un susseguirsi di capolavori che oggi è finalmente possibile ammirare per quel che sono, fuori dalle polemiche che per un lungo periodo hanno intorbidato la ricezione complessiva della sua opera", osserva nel saggio critico associato alla mostra il curatore Cincinelli.Tra gli obiettivi del progetto espositivo De Chirico e la Metafisica rientra la ricerca della cosiddetta "disseminazione della visione metafisica", i cui echi si evidenziano nelle ricerche di Carrà, Savinio e de Pisis, Sironi e Martini. Non a caso, anche questi autori sono esposti nella mostra pisana: la loro presenza intende testimoniare il rilievo dell'eredità di Giorgio de Chirico, oggetto di numerose successive riletture, analisi e interpretazioni anche da parte della critica.[Immagine in apertura: Giorgio de Chirico, Ritorno di Ulisse, 1968, olio su tela, 59.9 x 80 cm, Fondazione Giorgio e Isa de Chirico, Roma © Giorgio De Chirico by SIAE 2020]
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