La storia di Robert Johnson, il bluesman “maledetto”

Robert Johnson è una delle personalità musicali più importanti del secolo scorso. Una figura emblematica, prima di tutto dal punto di vista biografico. Considerato il “capostipite” del cosiddetto “Club 27” (la cerchia di musicisti scomparsi in giovanissima età), Johnson riflette a pieno titolo l'archetipo dell'artista maledetto.Figlio dell'America rurale pre-bellica, e protagonista di una vita dissennata e solitaria, il cantore nero “venuto dall'inferno” è protagonista di una nuova biografia illustrata: un fumetto che identifica e ripercorre, in maniera cronologica, le sparute informazioni sulla parabola del bluesman americano.IL FUMETTO SU ROBERT JOHNSONPubblicato da Edizioni Inkiostro all'interno della nuova collana dedicata alle icone “maledette” del rock, il libro – dal titolo Robert Johnson (nell’immagine in apertura un dettaglio della copertina) – si sofferma sugli eventi principali che hanno segnato la vita dell'artista: dall'infanzia passata a suonare l'armonica nell'entroterra americano al matrimonio con la moglie Virginia – morta ad appena sedici anni durante il parto del primogenito. Da qui le fughe e le scorribande del musicista, vagabondo disperato tra le varie città del delta del Mississipi. Alcool, violenza e perdizione si intrecciano alla passione per la musica, fino all'episodio culmine che ha contribuito a donare fascino alla figura dell'artista: l'incontro col demonio, che – stando alla leggenda – offrì al ragazzo il talento di suonare la chitarra in cambio della vita.“L'idea di scrivere un libro su Robert Johnson è nata in seguito alla proposta dell'editore Rossano Piccioni, intenzionato a realizzare una collana dedicata al 'Club 27'”, ha dichiarato Jacopo Masini, autore del libro insieme all'artista Francesco Paciaroni. “Abbiamo sviluppato il progetto andando alla ricerca di tutte le informazioni disponibili sul musicista, anche se non sono così tante: la sua biografia è misteriosa e piena di lacune. Così ho provato a immaginare chi potesse essere davvero, a partire da quello che sappiamo”.