Sarà un restauro "live", con video che trasmetteranno le fasi più rilevanti delle operazioni condotte in quota, quello che attende la facciata di Palazzo Madama, nella centralissima Piazza Castello di Torino. Per ammirare di nuovo l'opera, progettata da Filippo Juvarra, in tutto il suo splendore bisognerà attendere la fine del 2022.

La produzione dall’architetto Filippo Juvarra è fortemente legata a Torino, città in cui operò per alcuni anni presso la corte sabauda. Un sodalizio, quello tra i Savoia e il progettista di origini messinesi, che portò alla realizzazione di numerosi interventi, a partire dalla Basilica di Superga, voluta dal sovrano Vittorio Amedeo II, e della Palazzina di caccia di Stupinigi, fra i gioielli monumentali dell'area torinese.Al periodo fra il 1718 e il 1722 risale la progettazione della facciata di Palazzo Madama, complesso architettonico affacciato sulla centralissima Piazza Castello, nel cuore del capoluogo piemontese. Annoverata fra i capolavori architettonici del Settecento europeo, sta per riconquistare l'antico splendore grazie al progetto di restauro e consolidamento del suo avancorpo centrale presentato da pochi giorni. L'intervento è stato promosso dalla Fondazione Torino Musei ed è sostenuto economicamente da Fondazione CRT con un finanziamento pari a 2.4 milioni di euro.ENTRO LA FINE DEL 2022 TERMINERÀ IL RESTAURO A precedere il restauro, che ha ottenuto l'approvazione dal MIBACT e dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino, sono state le indagini scientifiche degli anni scorsi, nelle quali sono stati coinvolti anche il Politecnico e l'Università degli Studi di Torino. Si tratta di studi che hanno riguardato, in particolare, i materiali della facciata e le alterazioni intervenute nel tempo.Un passaggio essenziale, non solo per l'indiscutibile rilievo del monumento in questione, ma anche perché le caratteristiche costruttive di Palazzo Madama, e il marmo di Foresto utilizzato, hanno innescato problemi di conservazione e cedimenti strutturali anche in passato, a tal punto da rendere necessarie azioni già alla fine del XVIII secolo. Di "percorso esemplare, costruito su di uno studio approfondito e maturato nella piena conoscenza e nel rispetto della eccezionalità della facciata juvarriana" ha non a caso parlato Luisa Papotti, Soprintendente Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Torino, commentando l'imminente avvio del cantiere.RESTAURO LIVE PER IL CAPOLAVORO DI JUVARRAMolte le operazioni che verranno condotte sulla facciata, al fine di restituirle piena dignità entro la fine del 2022, termine auspicato per la conclusione dell'intervento. Tra queste, si ricordano: il restauro dell'apparato architettonico e decorativo; il consolidamento strutturale dei soffitti e degli architravi lapidei dei tre intercolumni del pronao centrale; il restauro, la revisione e il consolidamento strutturale dei serramenti lignei; il recupero dei sotterranei circostanti il palazzo.Infine, grazie al sistema di videocamere che trasmetterà su schermi collocati a terra le principali fasi di lavorazione e gli interventi in progress sulle impalcature, residenti e visitatori potranno assistere "live" al complesso restauro. Annunciata anche una mostra, che a conclusione dell'intervento ripercorrerà la lunga e affascinante storia di Palazzo Madama, facendo luce sui restauri che si sono susseguiti nei secoli e svelando porzioni dell'immobile non ancora note al pubblico.[Immagine in apertura: Torino, Palazzo Madama. Vista nottura. Ph. Perottino]
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