Nel 1997 la Fondazione Teatro alla Scala acquistò l'immobile sito in via Verdi 3 a Milano per ristrutturarlo, così da ampliare gli spazi dello storico teatro. Il 26 aprile si è svolta la cerimonia di posa della prima pietra per la realizzazione di questo intervento, progettato dall'architetto ticinese Mario Botta.

Il decreto legge approvato lo scorso 21 aprile dal Consiglio dei Ministri ha fissato le nuove regole per le riaperture dei luoghi della cultura e dello spettacolo. La risposta da parte delle istituzioni culturali del Paese, che da tempo chiedevano di poter tornare ad accogliere visitatori e spettatori, è stata immediata: nell'arco di questa settimana, nelle regioni attualmente in zona gialla, a riaprire le porte al pubblico saranno infatti decine di musei, sedi espositive, giardini storici e siti archeologici.Anche sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche, live-club e altri spazi per gli spettacoli dal vivo potranno riprendere le rispettive attività, purché nel rispetto di specifiche norme. A Milano, anche il Teatro alla Scala si avvia alla riapertura: il nuovo calendario, in corso di definizione, dovrebbe essere inaugurato dalla prima del concerto dei Wiener Philharmoniker diretti da Riccardo Muti, l'11 maggio. In attesa della stesura del calendario ufficiale, lunedì 26 aprile è stata intanto posata la prima pietra del nuovo edificio che sorgerà in via Verdi e che amplierà la sede storica: fra i presenti alla cerimonia anche l'architetto Mario Botta, progettista della nascente struttura.L'AMPLIAMENTO DEL TEATRO ALLA SCALA DI MILANOA distanza di oltre un decennio dal precedente intervento, Botta torna così a intervenire sul complesso progettato nella seconda metà del Settecento da Giuseppe Piermarini e considerato il primo teatro neoclassico su scala europea. Con lo studio dell'architetto Emilio Pizzi, nel decennio scorso l'architetto ticinese si era occupato del restauro e della ristrutturazione della sede storica del Teatro, nonché dell'area tecnica della torre scenica realizzata tra il 2001 e il 2004. La mostra La magnifica fabbrica – 240 anni del Teatro alla Scala da Piermarini a Botta ha recentemente ripercorso tutte le principali vicende architettoniche dell'edificio, includendo anche i prossimi traguardi attesi.Promosso per rispondere a esigenze di potenziamento ingegneristico dei servizi e delle attrezzature sceniche, il nuovo intervento prevede la costruzione di una "torre", con uno sviluppo di circa 36 metri fuori terra. Nel complesso, l'operazione è finalizzata alla realizzazione di sei piani sotterranei, destinati alla sala prove per l’orchestra – che sarà ricavata in uno spazio unico con una superficie di circa 310 metri quadrati e alta 14 metri –, e di undici al di sopra del livello stradale. Questi ultimi saranno occupati, fra gli altri usi, da una nuova sala prove ballo, con una superficie di circa 150 metri quadrati, e da ambienti per l’archivio storico documentale. Anche in questo caso, Botta si manterrà coerente con il vocabolario che identifica il suo profilo architettonico: geometrie precise, alternanza di pieni e vuoti, cura nella scelta e tessitura del rivestimento.[Immagine in apertura: Render courtesy Teatro alla Scala]
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