I Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano si uniscono alle scuole campane per un nuovo progetto mirato al coinvolgimento di bambini e ragazzi. Una serie di attività didattiche per far crescere il senso di appartenenza al territorio.

I Parchi archeologici di Pompei ed Ercolano si aprono alle nuove generazioni, con un progetto didattico rivolto a bambini e ragazzi della Buffer Zone e dell'area di interesse UNESCO. Si tratta del Laboratorio del paesaggio vesuviano, il protocollo d'intesa recentemente sottoscritto dai due enti campani in collaborazione con l’Unità Grande Pompei e gli istituti scolastici della zona vesuviana. Obiettivo del progetto è offrire ai più giovani occasioni per conoscere e sentirsi parte del territorio, sviluppando un nuovo senso di appartenenza e di identità nei confronti del patrimonio locale.UN PROGETTO PER CONOSCERE IL TERRITORIOIl progetto consiste in una serie di attività didattiche e iniziative a carattere culturale che i ragazzi svolgeranno durante l'anno, e che si concluderanno con un piccolo festival al termine della stagione scolastica. Tra gli eventi che caratterizzeranno il calendario ci saranno mostre d'arte, concerti e spettacoli da svolgersi in alcuni siti di Pompei ed Ercolano.I singoli eventi (che entreranno a pieno titolo nella programmazione dei due parchi) saranno realizzati dagli studenti campani sotto la guida di figure di rilievo dell'arte e dell'archeologia, chiamate a fare da “tutor”, accompagnando i ragazzi nelle fasi di produzione.LE PAROLE DEI DIRETTORI DEI DUE PARCHI“Vogliamo offrire ai bambini e ai ragazzi della Buffer Zone un’opportunità di essere protagonisti in progetti culturali che a tutti gli effetti rientreranno nella programmazione culturale del Parco archeologico, per farli sentire parte di un comprensorio unico al mondo quale quello del paesaggio vesuviano intorno ai siti sepolti dall’eruzione del 79 d.C.”, ha dichiarato Gabriel Zuchtriegel, direttore del Parco archeologico di Pompei.“Crediamo fortemente nella rete con le scuole”, ha sottolineato Francesco Sirano, direttore del Parco archeologico di Ercolano. “I nostri giovani rappresentano il nostro futuro e va coltivato in loro l’amore per il proprio territorio che deve esprimersi nei modi più liberi e innovativi possibili. Questo protocollo punta al benessere e allo sviluppo personale dei giovani e delle loro famiglie che saranno coinvolte negli eventi previsti a conclusione dei laboratori. Un metodo basato su apertura e partecipazione per stabilire una rete di connessione con i cittadini dell’area UNESCO”.[Immagine in apertura: una veduta di Ercolano. Photo Valentina Silvestrini]
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