A Seravezza, in provincia di Lucca, Emanuele Giannelli porta un'enorme scultura simbolo del progresso che avanza. Un uomo alto sei metri posto in dialogo con il Palazzo Mediceo della città.

Dopo la personale tenutasi a Parma lo scorso anno per la rassegna Quadrilegio2020, lo scultore Emanuele Giannelli torna a riappropriarsi dello spazio urbano. Succede a Seravezza, il Comune in provincia di Lucca che – fino al prossimo 30 giugno – ospiterà nell'area esterna del Palazzo Mediceo un'enorme installazione site specific: un “gigante” di circa sei metri in dialogo con lo storico complesso architettonico.Promosso dalla Fondazione Terre Medicee, e curato da Filippo Rolla, il progetto invita lo spettatore a prendere posizione in merito ai grandi temi dell'attualità. Su tutti quello del rapporto fra uomo e tecnologia, fra tradizioni e cambiamenti.IL GIGANTE DI EMANUELE GIANNELLIPresentato nell'atto di spingere (o sorreggere) l'antico palazzo cittadino, il “gigante” di Giannelli si relazione con l'edificio, simbolo della storia e della cultura del passato. È il nuovo che avanza, con tutta la sua carica minacciosa eppure salvifica.Un dilemma, quello sul senso del progresso, espresso sin dal titolo dell'opera: Mr Arbitrium, e così approfondito dall'artista: “Credo che non solo nei prossimi decenni, ma già oggi dovremmo aver chiaro il percorso che vogliamo intraprendere, la scelta che intendiamo fare. Il futuro, secondo il mio modo di vedere e sentire, è già molto vicino: la scienza ogni giorno e da tempo ci propone e ci parla di robotica, neuro-tecnologie, cellule staminali, clonazione, società digitali controllate, ecc. D’altra parte, da sempre l’uomo condivide incertezze, paure, entusiasmi e progressi. Come si interfaccerà rispetto a tali sfide? Ognuno di noi sarà chiamato a decidere quale dei due diversi sentieri intraprendere: 'spingere' oppure 'sostenere'". Dopo il progetto a Seravezza la scultura sarà collocata nei mesi di luglio e agosto accanto al Duomo di Pietrasanta, mentre a settembre “spingerà” il Duomo di Carrara.[Immagine in apertura: Photo di Gabriele Ancillotti]
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