Lucca: in scena le torri multimediali di Peter Greenaway

20 Settembre 2013


Viene definito “cinema architettonico”. Una sintesi efficace che sa restituire al meglio la straordinaria capacità del suo autore di trasformare spazi non convenzionali in nuove e innovative tele da proiezione. È capitato qualche anno fa con la Sala delle Cariatidi del Palazzo Reale di Milano, completamente affrescata grazie all’uso delle proiezioni in multi visione. Tocca ora al centro storico di Lucca, reinventato come magico palcoscenico a cielo aperto.

Non nasconde la propria predilezione per l’Italia Peter Greenaway, che torna a farsi sedurre – ricambiato – dagli splendori del Bel Paese. Sabato 21 e domenica 22 settembre va in scena in piazza San Francesco, cuore della città toscana, il suo inedito The Towers / Lucca Hubris . Un fantasmagorico teatro multimediale, popolato di gigantesche ed inquiete figure che evocano ed esorcizzano una delle più pericolose debolezze umane. Ieri come oggi.

L’hubris  citata nel titolo, parola tratta dal greco antico che sta ad indicare la più rovinosa forma di gelosia. Quella che spingeva gli eroi e persino gli Dei delle tragedie classiche a macchiarsi di orrendi delitti, pur di poter mantenere le proprie prerogative; quella che nel Medioevo accecava a tal punto nobili e arricchiti da spingerli ad una gara a chi erigeva la torre più alta, vacua icona di un potere fine a se stesso.

Erano centotrenta, nel Duecento, le torri che affollavano Lucca. A quella stagione guarda Greenaway, che recupera leggende e personaggi della tradizione locale: simboli, figure e immagini che diventano simbolo di una debolezza universale, accecante tensione che distoglie dal vero senso della vita e spinge verso il baratro di un effimera gioia momentanea. In fin dei conti anche a Babele costruirono una torre…