Zaha Hadid conquista l’Asia: ecco il centro culturale che ha disegnato per Baku

18 Novembre 2013


Non ha affatto abbandonato l’attenzione per le forme flessuose, morbida cifra stilistica diventata vera e propria firma in calce ai suoi più apprezzati lavori. Anzi: nel suo nuovo progetto l’ha potenziata ed esaltata, giocando in modo mai così dinamico con lo spazio circostante. Ultimi ritocchi per l’intervento con cui Zaha Hadid ha dato alla capitale azera Baku un nuovo avveniristico centro culturale.

Una superficie calpestabile che supera i 100mila metri quadri, tre auditorium (il più grande capace di mille posti a sedere), una imponente biblioteca e un museo: l’Heydar Aliyev Center punta a diventare fulcro della vita culturale di una città in rapida e frenetica trasformazione. Cuore pulsante di una nazione, l’Azerbaijan appunto, che forte di una straordinaria ricchezza di risorse naturali ha mantenuto negli ultimi anni tassi di crescita economica tra i più alti al mondo.

L’idea progettuale è quella di non offrire all’occhio soluzione di continuità tra il nuovo intervento e il paesaggio circostante: la copertura esterna dell’edificio, realizzata nell’alternanza tra superfici in vetro semiriflettente e brani in poliestere fibrorinforzato, appare come una delicata e leggerissima pellicola, che sottolinea la sinuosità delle diverse parti del complesso. Quasi si trattasse di una collina artificiale, un’onda elegante che si alza dal piano stradale per poi rituffarsi nell’ampia piazza antistante.

Un iter lungo e complesso quello che ha portato alla creazione del centro, assegnato all’archistar irachena nel 2007 e solo in questi giorni giunto alla sua completa e definitiva funzionalità. Diversi gli eventi che hanno attivato, una alla volta, le diverse sezioni dell’edificio: partendo dall’epocale retrospettiva dedicata ad Andy Warhol con cui lo scorso mese di giugno ha aperto i battenti il museo.