Reggio Calabria, una nuova casa per i Bronzi di Riace

23 Dicembre 2013


Il presente abbraccia il passato. Quello lontano, quasi estremo, oggi eternato in una collezione di preziosissimi tesori dell’antichità, frammenti di una stagione che ha segnato la storia dell’Occidente; e quello più recente, con la testimonianza dello stile di un grande maestro dell’architettura Anni Trenta. Riapre dopo tre anni di lavori il Museo Archeologico di Reggio Calabria, splendidamente rinnovato dal progetto di ABDR.

Lo studio romano diretto da Paolo Desideri, già all’opera al Palazzo delle Esposizioni e protagonista del restyling della Stazione Tiburtina, interviene con grande eleganza sulla struttura disegnata a suo tempo da Marcello Piacentini, eccezionale figura di sintesi tra il razionalismo di Terragni e le suggestioni classiche espresse all’epoca dai vari Giò Ponti e Giovanni Muzio. Spettacolare la nuova hall, con una ragnatela di tiranti in acciaio a reggere la vetrata che si apre su Piazza , ambiente che custodisce l’omonima installazione di Alfredo Pirri, pensata appositamente per la città di Reggio.

L’ampliamento e l’adeguamento della struttura ha permesso di tornare a esporre, dopo quattro anni di assenza dalle luci della ribalta, anche i due inquilini più celebri del museo calabrese. Tornano a disposizione dei visitatori i leggendari Bronzi di Riace, accolti in una sala appositamente studiata per permettere le migliori condizioni di conservazione ed impedire gli stress ambientali che in passato hanno messo in pericolo la tenuta delle statue.

I due bronzi, rinvenuti al largo della costa di Riace nel 1972 e risalenti al V secolo a.C., sono stati oggetto di un minuzioso intervento di restauro, che ha visto la rimozione delle incrostazioni e la stesura di una pellicola protettiva sia esterna che interna, così da impedire la corrosione del metallo; e vengono ora posti su speciali e avveniristiche piattaforme antisismiche in marmo, in grado di assorbire le eventuali oscillazioni o movimenti sussultori.

[nella foto: la nuova terrazza del Museo Archeologico di Reggio Calabria]