La Fòcara di Novoli: un falò d’artista per Emir Kusturica

15 Gennaio 2014


È terra di miti e tradizioni il Salento, orgogliosamente stretta a ritualità antiche. Forte di una cultura che si perde nella notte dei tempi, nella felice e affascinante stratificazione tra una dimensione arcaica, misteriosa e misterica, ed una struggente religiosità popolare. Un connubio che accende – in seno letterale! – una delle manifestazioni più suggestive del bacino del Mediterrano: la Fòcara in scena, da giovedì 16 gennaio, a Novoli.

Il piccolo paese del leccese si trasforma, per tre giorni, nello spettacolare teatro di una festa che sa cucire tra loro arte, musica d’autore ed elementi di un misticismo assunto, fuori dal dogma, come immagine di identità diffusa e condivisa. È un falò d’artista quello che, al calare del sole, brucerà nel cielo di Novoli: rito apotropaico, monumentale augurio di prosperità realizzato per l’occasione da Hidetoshi Nagasawa, che guida le maestranze locai alla creazione di una pira alta venti metri, composta con circa 80mila fascine di tralci di vite.

Una tradizione che, dall’Anno Mille, si rinnova in occasione della festa del santo patrono e che si trasforma in evento di portata internazionale. Ospite dell’edizione 2014, tra agli altri, anche Emir Kusturica, tra i protagonisti del docufilm che Gianni De Blasi sta girando sull’evento; nello spazio mostre del paese in scena la mostra fotografica con gli scatti firmati, un anno fa, da Letizia Battaglia e Peppe Avallone.

Le braci della Fòcara sono ancora calde quando si alza il sipario su una travolgente e irresistibile tre giorni di musica. Ad alternarsi sul palco i nomi più interessanti della scena ethno-folk internazionale: si va dall’icona reggae Alpha Blondy al bluesman del deserto, il tuareg Bombino; arrivando ai maliani Tinariwen, ai Motel Connection e agli scatenati ritmi balcanici del Dubioza kolektiv.