Arte: l’omaggio della Spagna a El Greco

9 Aprile 2014


Ci sono voluti tre secoli dopo la sua morte perché qualcuno si interessasse in modo sistematico alla sua parabola artistica, arrivando a pubblicarne un’accurata biografia. E ci sono voluti altri cento anni perché la Spagna, terra nella quale ha vissuto e creato, scegliesse di omaggiarne il genio con doveroso rispetto. Con una mostra imponente al Museo di Santa Cruz di Toledo, prima retrospettiva mai dedicata al grandissimo El Greco.

Cade in questo 2014 il quarto centenario dalla morte del protagonista assoluto del Rinascimento spagnolo, giunto alla corte dei re di Castiglia dalla natia Creta dopo un lungo e affascinante pellegrinaggio artistico in Italia – dové poté confrontarsi con la lezione dei vari Tiziano e Tintoretto. Una figura fondamentale per l’evoluzione del linguaggio pittorico europeo, assorbita dall’oblio dei secoli e solo recentemente restituita al ruolo di primaria importanza che le compete.

Sono poco meno di ottanta le opere raccolte a Toledo fino al 14 giugno, con il museo spagnolo a “saccheggiare” collezioni sparse in ogni angolo del Vecchio Continente: mai prima d’ora era stata presentata, in una sola sede, una selezione così importante di autografi del pittore. Per un viaggio nelle sue drammatiche scenografie, cariche di un pathos e di un afflato che documentano con eccezionale efficacia lo spirito di un’epoca dominata da incertezze e tensioni. Sublimate in una fede granitica ma al tempo stesso sofferta.

Alla mostra curata da Julian Marias (fratello del celeberrimo scrittore Javier) si accompagna la visita ai diversi Spazi El Greco  presenti in città: dal convento di San Domenico alla chiesa di San Tomè, fino alla cappella di San Pedro. Luoghi immersi nel misticismo, da sempre custodi di alcuni dei capolavori più importanti dell’artista. Da scoprire nei luoghi per i quali sono stati pensati, per una fruizione dell’opera che si carica di suggestione.

[nella foto: l’allestimento della mostra su El Greco a Toledo – foto Federica Lonati]