Oltre Bartali, in bici al MUSE di Trento

27 Aprile 2014


La mente corre al trascinante swing travestito da marcetta composto da Paolo Conte, brano che ha fatto la Storia della musica d’autore italiana. Contribuendo a trasformare uno tra i più grandi campioni dello sport del Novecento in un’icona popolare. Inevitabile pensare alla mitica Bartali  come colonna sonora ideale per Tutti in sella! , mostra che il MUSE di Trento (nella foto) dedica dal 30 aprile al 9 giugno al gigante del ciclismo. Nel centenario della sua nascita.

L’occasione dell’anniversario si presta a innescare un progetto multidisciplinare, che assume il museo di scienze naturali disegnato da Renzo Piano come fulcro per una riflessione completa sull’oggetto bicicletta. Vista come simbolo di grandi imprese sportive, ovviamente; ma assunta anche come emblema di un turismo sostenibile, strumento per ragionare sulla mobilità dolce e su un rinnovato rapporto tra uomo e ambiente naturale. Ma non solo.

In mostra, è chiaro, i cimeli che raccontano gli eroici exploit di Gino Bartali e quelli dei grandi campioni che in Trentino sono nati e hanno vissuto – da Francesco Moser a Maurizio Fondriest; ma anche un percorso che guarda all’evoluzione tecnica e tecnologica della bicicletta: passando dal suo pioneristico utilizzo da parte dell’esercito nella Grande Guerra e arrivando alle fantascientifiche trasformazioni che ne hanno fatto oggetto dal design sempre più raffinato.

Considerato che l’approccio tipico del museo scientifico è quello dell’interattività, arriva inevitabile l’invito a… pedalare! La mostra diventa occasione per fare il punto della situazione sul cicloturismo, in una tra le regioni più green   d’Italia: da qui, anche grazie all’uso delle nuove tecnologie, l’articolato sistema di segnalazione e informazione sui percorsi ciclabili e la possibilità di accedere a un funzionale servizio di bike-sharing.