Gol d’autore: l’arte contemporanea allo Juventus Museum

18 Aprile 2014


Sono mondi apparentemente distanti, quasi diametralmente opposti. Da una parte quello sublime, puramente ideale e concettuale dell’arte contemporanea; dall’altro quello schiettamente e istintivamente concreto dello sport. Due modi di affrontare la vita, due culture, due identità che trovano a Torino la propria sintesi. Per un progetto unico nel suo genere, promosso dalla Galleria d’Arte Moderna della città e dalla Juventus.

Il club bianconero apre le porte del proprio avveniristico museo multimediale, scrigno di cimeli che raccontano oltre un secolo di trionfi, a quattro artisti di oggi: invitati a farsi rapire e suggestionare dalla passione per lo sport, dall’altalena di emozioni che contraddistingue quella straordinaria metafora della vita che è una partita di calcio. Nascono interventi inediti, in mostra allo Juventus Museum fino al 27 luglio; con la GAM ad ospitare in contemporanea, nelle proprie sale, altre opere degli artisti coinvolti nel progetto.

Si specchia nell’infinito di un plumbeo cielo spaziale l’opera di Gianni Caravaggio, che trasforma il tappeto del campo di gioco in un frammento di universo: rotto da una pietra, forse una meteora, emblema di forza dirompente che sovverte l’ordine naturale delle cose. Come un gol improvviso, imponderabile fatalità che orienta il destino collettivo. Dalla cosmologia alla mitologia: quella di Francesco Barocco, che ironizza con il suo altarino pagano sulla figura del calciatore come eroe moderno.

Indagine autoptica quella di Sissi, che si concentra invece sul corpo del calciatore: disegnato, dipinto, ritratto con una perizia scientifica sopraffatta da un’istintività quasi espressionista. È nel gesto atletico, invece, che Rä Di Martino racchiude il proprio intervento poetico: il fotogramma che coglie il salto di un giocatore, estraniato dal proprio contesto, diventa punto focale nel quale converge tutta l’energia e la potenza dello sport. E, insieme, quella del mondo intero.

[nella foto: l’opera di Rä Di Martino per lo Juventus Museum]