Al duro reportage di Sara Naomi Lewkowicz il Sony World Photography Awards

1 Maggio 2014


Ha vissuto a stretto contatto con loro, entrando in sintonia con il loro quotidiano. Condividendo i rari momenti di serenità e, soprattutto, la disperazione per le continue cadute nel vortice delle dipendenze, viatico per una degenerazione del rapporto in una cieca violenza domestica. Un reportage di cruda intensità quello con cui l’americana Sara Naomi Lewkowicz vince l’Iris d’Or, il più prestigioso tra i riconoscimenti assegnati nell’ambito del Sony World Photography Award.

Un’edizione da record quella 2014, per uno tra i più importanti contest di fotografia al mondo: oltre 140mila le immagini di professionisti e semplici amatori arrivate, da 66 diverse nazioni, sul tavolo dei giudici. Che hanno deciso di assegnare i 25mila dollari del primo premio a Lewkowicz, 31 anni e già menzionata dal board del World Press Photo. Ma a sorridere è anche l’Italia, che porta a casa tre primi posti in altrettante delle 14 categorie di cui si compongono gli awards.

Eroica la missione di Salvatore Di Gregorio, vincitore nella categoria riservata allo sport: un viaggio d’altri tempi quello che lo ha portato in Pakistan, Iran e Turchia per documentare gli incontri di kushti, antichissima pratica di lotta libera. Ha guardato a oriente anche Myriam Meloni, spintasi fino ai confini dell’Europa: il suo reportage dalla Moldavia, dove ha fotografato la vita dei bambini abbandonati dai propri genitori in cerca di lavoro all’estero, vale il primo premio nella sezione Lifestyle .

Altre suggestioni quelle scovate da Viviana Peretti, che nella delicata poesia del bianco e nero testimonia l’atmosfera del backstage dei concorsi di bellezza per drag queen in Colombia, classificandosi così prima nella sezione Arts & Culture . Diversi gli altri italiani sul podio: tra loro anche Anna Di Prospero, che abbiamo conosciuto su Sky Arte HD all’interno della serie Fotografi . A lei la seconda piazza nella categoria dedicata ai ritratti.