La pittura barocca del ticinese Giovanni Serodine

29 Maggio 2015

Dal 31 maggio al 4 ottobre, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, in provincia di Mendrisio, ricorda un illustre ticinese con l’affascinante mostra Serodine nel Ticino, intitolata proprio a Giovanni Serodine, pittore del Seicento europeo, morto a soli trent’anni nel 1630. Il Canton Ticino conserva circa la metà della quindicina di opere ancora esistenti realizzate dall’artista. Una di queste è la grandiosa Incoronazione della Vergine, custodita presso la parrocchiale di Ascona, paese d’origine di Serodine, e oggi spostata a Rancate, in occasione dei restauri della chiesa ospite. Questo episodio è alla base della mostra negli spazi della Pinacoteca, dove si conservano ben tre opere del pittore. L’esposizione, incentrata sui capolavori ticinesi, sintetizza la fulminante carriera di Serodine. Trasferitosi a Roma, il pittore assorbe la lezione di Caravaggio, che si riflette in opere incandescenti e dense. Nonostante i numerosi incarichi ufficiali commissionati dalla Chiesa, lo stile di Serodine è fortemente osteggiato dai suoi contemporanei, scivolando nell’oblio. Solo il critico novecentesco Roberto Longhi ne riconoscerà la bravura, sdoganando le successive mostre a lui dedicate. La rassegna ticinese Giovanni Serodine, San Pietro in carcere, Olio su tela, Rancate (Mendrisio), Pinacoteca Züst

Dal 31 maggio al 4 ottobre, la Pinacoteca cantonale Giovanni Züst di Rancate, in provincia di Mendrisio, ricorda un illustre ticinese con l’affascinante mostra Serodine nel Ticino, intitolata proprio a Giovanni Serodine, pittore del Seicento europeo, morto a soli trent’anni nel 1630.

Il Canton Ticino conserva circa la metà della quindicina di opere ancora esistenti realizzate dall’artista. Una di queste è la grandiosa Incoronazione della Vergine, custodita presso la parrocchiale di Ascona, paese d’origine di Serodine, e oggi spostata a Rancate, in occasione dei restauri della chiesa ospite. Questo episodio è alla base della mostra negli spazi della Pinacoteca, dove si conservano ben tre opere del pittore.

L’esposizione, incentrata sui capolavori ticinesi, sintetizza la fulminante carriera di Serodine. Trasferitosi a Roma, il pittore assorbe la lezione di Caravaggio, che si riflette in opere incandescenti e dense. Nonostante i numerosi incarichi ufficiali commissionati dalla Chiesa, lo stile di Serodine è fortemente osteggiato dai suoi contemporanei, scivolando nell’oblio.
Solo il critico novecentesco Roberto Longhi ne riconoscerà la bravura, sdoganando le successive mostre a lui dedicate. La rassegna ticinese è un ulteriore invito a ricordare questo grande artista.

[Immagine d’apertura: Giovanni Serodine, San Pietro in carcere, Olio su tela, Rancate (Mendrisio), Pinacoteca Züst]