Olivo Barbieri. L’immagine oltre la fotografia

2 Giugno 2015

Olivo Barbieri, Pellestrina, Venezia, 1988

Il MAXXI di Roma ha da poco inaugurato Olivo Barbieri. Immagini 1978-2014, la ricca esposizione con protagonista uno dei fotografi più conosciuti dell’epoca attuale. Fino al 15 novembre, la rassegna percorre le tematiche e lo stile di un percorso artistico eccezionale, dalla fine degli anni Settanta a oggi.

Amante del soggetto urbano, Barbieri ha sviluppato nel tempo una straordinaria capacità di osservazione che abbraccia l’intero spettro percettivo, interrogandosi sulle caratteristiche – spesso molteplici – della rappresentazione. I sette nuclei tematici attorno a cui è costruita la mostra evidenziano l’approccio di Barbieri all’immagine, intesa appunto come veicolo di narrazione ogni volta diversa.

Olivo Barbieri, Canton, China, 1998

Lungo un percorso cronologico, la rassegna sintetizza l’evoluzione tematica e stilistica della fotografia di Barbieri. Il viaggio nelle periferie italiane degli anni Ottanta affianca le immagini decadenti di flipper ritrovati in una fabbrica abbandonata, mentre gli stranianti scorci notturni appiattiti dalla potenza di luci artificiali precedono di poco gli scatti realizzati durante i viaggi in Estremo Oriente, a partire dalla fine degli anni Ottanta.

Le prime sperimentazioni con il fuoco selettivo – che evidenzia solo alcuni dettagli, lasciando sfocato tutto il resto – emergono dalle vedute aeree delle città agli esordi degli anni Novanta e confermano l’interesse di Barbieri verso l’ambiguo confine tra realtà e rappresentazione, come nella serie di aree urbane sorvolate a bassa quota per il progetto site specific_.
Completano la mostra nove film realizzati da Barbieri, una ricca sezione bibliografica e uno spazio dedicato alle opere del fotografo presenti nella Collezione del MAXXI e appositamente commissionate.