Mattia Preti, il giovane erede di Caravaggio

8 Novembre 2015

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Il forte legame tra uno egli artisti più affascinanti della modernità e il contesto romano è protagonista dell’imperdibile rassegna espositiva allestita, fino al 18 gennaio 2016, nella sale della Galleria Nazionale d’Arte Antica, nel capitolino Palazzo Corsini. Riflettori puntati su Mattia Preti, il pittore di origine calabrese considerato uno dei più autorevoli eredi caravaggeschi.

Mattia Preti. Un giovane nella Roma dopo Caravaggio ripercorre i primi decenni lavorativi dell’artista sullo sfondo della Roma secentesca, proponendo al pubblico l’inedita opportunità di conoscere le origini creative di un futuro maestro della pittura. L’evento approfondisce un aspetto ancora poco discusso della vicenda professionale di Preti: la sua formazione nella Roma papale, subito dopo la morte di Caravaggio.

Ideata da Vittorio Sgarbi e Giorgio Leone, la mostra raccoglie 22 capolavori provenienti da importanti istituzioni europee e italiane – come il Musée des Beaux-Arts di Carcassonne, gli Uffizi e la Pinacoteca di Brera – realizzate dal “Cavaliere Calabrese” dopo il suo arrivo a Roma, nel 1649. Fu allora che il pittore ottenne l’incarico di progettare lo stendardo giubilare di San Martino al Cimino, preludio alla riconosciuta affermazione di Mattia Preti e alle grandi decorazioni dei primi anni Cinquanta del Seicento.

Le opere esposte contano alcuni interessanti inediti e vere e proprie pietre miliari della produzione giovanile dell’artista, legata a committenze private e pubbliche. Un dialogo serrato tra i dipinti di Preti e i lavori presenti nello storico allestimento della Galleria Corsini rende l’indagine ancora più avvincente, mettendo in relazione il giovane Preti con i suoi modelli di riferimento, da Caravaggio a Poussin, da Guido Reni a Guercino.

[Immagine in apertura: Mattia Preti, Sinite parvulos, Milano, Pinacoteca di Brera, olio su tela, cm 143 x 193]