Uno scanner rivoluzionario. A Venezia

20 Febbraio 2016


Grazie a un sempre più incalzante sviluppo delle nuove tecnologie, il rapporto fra queste e le arti visive sta diventando un aspetto essenziale dell’attualità. Risale a pochi giorni fa la presentazione ufficiale di Replica 360rv, il rivoluzionario scanner circolare che, a partire dal primo marzo, sarà impiegato nella digitalizzazione dei materiali custoditi dalla Fototeca dell’Istituto di Storia dell’Arte della Fondazione Giorgio Cini di Venezia.

Progettato dallo studio Factum Arte di Madrid, diretto da Adam Lowe, lo scanner è formato da un tavolo rotante di due metri di diametro, da due fotocamere digitali, un computer e un software adatto a gestire l’acquisizione delle immagini in tempo reale, abbinando poi il fronte e il retro di ciascun documento e inserendolo in una cartella specifica.

Capace di scansionare un oggetto documentale in soli quattro secondi – con una risoluzione dell’immagine di 5424 pixel per 3616 – il rivoluzionario prototipo snellirà la poderosa impresa di digitalizzazione del milione di fotografie custodite dalla Fondazione. Una volta acquisiti, i materiali digitali implementeranno l’altrettanto innovativo motore di ricerca messo a punto da Digital Humanities Laboratory dell’EPFL – École polytechnique fédérale di Losanna, interlocutore della Fondazione nell’ambito del progetto REPLICA. L’obiettivo: rilevare somiglianze visive tra opere pittoriche e architettoniche grazie a specifici algoritmi.