Il fascino della Milano com’era. Nell’Ottocento romantico

2 Aprile 2016

Mosè Bianchi, La darsena di Porta Ticinese, 1891-1893. Olio su tavola 48x75 cm

La Milano scomparsa racchiusa nei 30 capolavori della mostra su Mosè Bianchi, artista ottocentesco originario di Monza, svela vedute, scene e luoghi della città così come appariva dinanzi agli occhi dell’artista e dei suoi contemporanei.
Attraverso opere quali Uscita dalla chiesa,  Milano di notte,  La darsena di Porta Ticinese e Le colonne di San Lorenzo, solo per citare alcuni esempi, la mostra curata da Enzo Savoia e Francesco Luigi Maspes, ripercorre le tappe fondamentali della carriera del pittore.

La Milano scomparsa è la prima monografica che il capoluogo lombardo dedica all’artista monzese, tra i più importante esponenti della scena pittorica regionale del XIX secolo, già omaggiato nella sua città natale con tre appuntamenti espositivi: nel 1924, nel 1954 e nel 1987. Sono presenti anche dipinti provenienti da collezioni private, alcuni dei quali fin ad oggi mai esposti in pubblico.

Presenti nelle collezioni permanenti di musei milanesi tra cui la Galleria d’Arte Moderna, la Pinacoteca di Brera, la Pinacoteca Ambrosiana e le Gallerie d’Italia, le opere di Mosè Bianchi rivelano anche quell’interesse per collezionismo che si fece strada nella borghesia di fine Ottocento.

[Immagine in apertura: Mosè Bianchi, La darsena di Porta Ticinese, 1891-1893. Olio su tavola, 48×75 cm]