Hokusai, Hiroshige, Utamaro: a Milano, i maestri dell’arte giapponese

19 Settembre 2016

Katsushika Hokusai Il santuario Honganji di Asakusa a Edo, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji (1830-1832 circa) Silografia policroma, 24,7 x 36,5 cm - Honolulu Museum of Art

Provengono dall’Honolulu Museum of Art le oltre 200 opere – tra xilografie policrome e libri illustrati – della mostra Hokusai, Hiroshige, Utamaro, in programma dal 22 settembre 2016 al 29 gennaio 2017 presso Palazzo Reale, nel centro di Milano. Attraverso cinque sezioni tematiche – Paesaggi e luoghi celebri: Hokusai e Hiroshige; Tradizione letteraria e vedute celebri: Hokusai; Rivali di “natura”: Hokusai e Hiroshige; Utamaro: bellezza e sensualità; I Manga: Hokusai insegna, il percorso espositivo evoca Giappone più amato dal pubblico internazionale, con autentici capolavori firmati da tre straordinari interpreti dell’ukiyo-e, la stampa artistica nipponica.

Ricerca estrema della precisione, volontà di eccellere e costante slancio verso l’innovazione costituiscono alcuni dei tratti salienti della parabola artistica di Hokusai, Hiroshige e Utamaro, con opere destinate a incidere nello stile e nella formazione delle successive generazioni di pittori, grafici e disegnatori.
Non solo nel Sol Levante, come testimonia l’interesse suscitato già nell’Ottocento dalla freschezza di tali prodotti in Monet, Van Gogh, Degas e Toulouse‐Lautrec. I tre protagonisti – Katsushika Hokusai, Utagawa Hiroshige e Kitagawa Utamaro – scomparsi rispettivamente nel 1849, nel 1858 e nel 1806 portarono gli editori dell’epoca verso una sorta di rivalità, il cui effetto fu la spinta nell’ottica del rinnovamento e l’ampliamento delle possibilità offerte dall’ukiyo-e.

Il risultato giunto ai giorni nostri si contraddistingue per la notevole qualità delle opere e per la varietà dei formati di stampa, con edizioni a sviluppo verticale, orizzontale, a forma di ventaglio o in formato di libro per soddisfare le richieste del coevo mercato editoriale. I soggetti scelti da Hokusai, Hiroshige, Utamaro evocano il Giappone sognante e poetico così profondamente radicato nell’immaginario collettivo: nei loro lavori compaiono scorci di ponti, cascate, quartieri di Edo, di Kyoto e delle province più lontane, senza dimenticare i ritratti di donna, i kimono, la magia offerta, stagione dopo stagione, dal rinnovarsi dei cicli naturali. Curata dalla professoressa Rossella Menegazzo, docente di Storia dell’Arte dell’Asia Orientale dell’Università degli Studi di Milano, la mostra riunisce opere iconiche come La grande onda presso la costa di Kanagawa di Katsushika Hokusai – dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji -,  Libellula e crisantemi di Utagawa Hiroshige e il raffinato Ritratto di beltà di Kitagawa Utamaro.

[Immagine in apertura: Katsushika Hokusai, Il santuario Honganji di Asakusa a Edo, dalla serie Trentasei vedute del monte Fuji, 1830-1832 circa, silografia policroma, Honolulu Museum of Art]