Sport e totalitarismi, un’indagine sulle Olimpiadi

4 Dicembre 2016


Si concentra su una fase cruciale e drammatica della storia dell’Europa, la mostra European Sport Challenged by Nazism, con cui il Resistance and Deportation History Centre di Lione analizza lo sport come strumento impiegato, a proprio favore, dai regimi totalitari che si diffusero in tutto il continente nel Novecento.
Prendendo avvio dalle Olimpiadi di Berlino, organizzate nel 1936 dal Terzo Reich, fino ad arrivare ai Giochi Olimpici di Londra del 1948, il percorso espositivo riunisce film, fotografie, oggetti e documenti d’archivio in gran parte sconosciuti al grande pubblico, per sviluppare tre filoni di analisi.

In The tragic decade: Berlin (1936) – London (1948) l’attenzione converge sulla storia, con l’obiettivo di mettere il luce le progressive condanne ai danni degli atleti di religione ebraica, sottoposti alle leggi razziali, alla deportazione e all’orrore dei campi di sterminio. The careers and lives of athletes delinea il ritratto dei campioni di 7 discipline – ginnastica, scherma, sport da combattimento, nuoto, atletica, calcio e tennis – attraverso difficoltà, ostacoli, sofferenze ed emigrazione forzata, raccontando storie in gran parte poco note. Infine, Sport in Lyon during the Second World War restringe l’obiettivo sulla città che ospita la mostra, con particolare riguardo per il binomio sport e gioventù considerato tre le priorità del Governo di Vichy.

[Immagine in apertura: Luz Long e Jesse Owens alle Olimpiadi di Berlino del 1936]