Contemporaneo e tribale raccontano l’Africa

29 Marzo 2017

Kader Attia, Open your eyes, 2014, two sets of 80 black and white and color slides, Collezione E. Righi. Courtesy: GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana

Una mostra, che inaugura il 30 marzo in occasione di miart e della Milano Art Week, per proseguire fino al 3 giugno, mette in dialogo opere di arte contemporanea con un nucleo di arte antica tradizionale; anche in Italia, l’arte africana viene posta al centro dell’attenzione sulla scia dello straordinario interesse culturale e di mercato che sta riscuotendo a livello internazionale.

Stiamo parlando de Il Cacciatore Bianco/The White Hunter. Memorie e rappresentazioni africane, la nuova e ampia rassegna curata da Marco Scotini presso FM Centro per l’Arte Contemporanea. Con oltre 30 artisti contemporanei e altrettanti anonimi artisti tradizionali, per un totale di oltre 150 opere, l’esposizione presenta un percorso articolato sulle forme di rappresentazione e di ricostruzione della memoria e della contemporaneità africane, attraverso lavori provenienti – oltre che dalla Fondation Cartier pour l’art contemporain di Parigi – dalle maggiori collezioni private italiane e da raccolte archivistiche sulla storia coloniale italiana.

[Immagine in apertura: Kader Attia, Open your eyes, 2014, Collezione E. Righi. Courtesy GALLERIA CONTINUA, San Gimignano / Beijing / Les Moulins / Habana]