La grafica sperimentale di Borondo, Canemorto, Run e Servadio

23 Marzo 2017


Colera, la mostra ospitata dal 25 marzo 2017 alla Galleria Varsi di Roma con opere della crew di Canemorto, di Borondo, Run e Servadio, rappresenta lo sviluppo di un progetto nato a Londra nel 2014. Nello studio di Servadio, situato nel quartiere londinese di Hackney Wick, gli artisti hanno iniziato a incontrarsi trovando un punto di contatto nella comune volontà di indagare le possibilità offerte dal monotipo.
Questa tecnica di stampa, il cui nome deriva dai termini greci monos “uno” e typos “impressione”, consente la realizzazione di opere ottenute dalla pressione di una lastra dipinta a inchiostro o colori ad olio, su supporto cartaceo. L’immagine, concepita al rovescio, viene realizzata utilizzando pennelli, punte, rulli e altri strumenti.

Dall’esperienza londinese è sorta la rassegna romana, con la curatela di Chiara Pietropaoli, che resterà aperta fino al 23 aprile prossimo. Esposta un’ampia selezione di monotipi, tutti inediti, cui gli artisti hanno lavorato all’interno della Galleria Varsi, nell’arco di due settimane, rivivendo l’atmosfera dei giorni londinesi.
Un’esperienza di creazione e condivisione illustrata da Servadio con queste parole: “Quei giorni nel mio studio nevicavano fogli. Pavimento e corpi si tingevano di materia torbida, l’inchiostro era dappertutto. Si stampava in continuazione, propositi nascevano e morivano sulla carta nel tentativo di scoprire soluzioni formali che potessero soddisfare i presenti e stimolarne altre infinite.”