La Spezia, i 20 anni del Museo Lia in altrettanti capolavori

27 Marzo 2017


Arrivano dalla Galleria dell’Accademia, dal Museo del Bargello, dal Castello Sforzesco, dalla Pinacoteca di Brera, dalle Gallerie dell’Accademia di Venezia, dalla Galleria Nazionale delle Marche, dalla Pinacoteca Capitolina, dalla Galleria Borghese, dalla Gemaldegalerie di Berlino, dal Museo Thyssen Bornemisza di Madrid, solo per citare alcune delle sedi coinvolte, i 20 capolavori concessi in occasione dei venti anni di apertura del Museo Lia, a La Spezia.

Con la mostra L’elogio della bellezza, fino al 25 giugno prossimo, il luogo nato per volontà dell’imprenditore e collezionista Amedeo Lia, scomparso nel 2012, celebra la propria storia con un appuntamento d’eccezione, che va ad arricchire la già considerevole collezione permanente. I lavori di grandi maestri del passato, come Dosso Dossi, Annibale Carracci, El Greco, Bramantino, Chardin, Jacopo Bassano, Beato Angelico, Gian Lorenzo Bernini, Pontormo e Guercino, si sommano temporaneamente alle 1000 opere conservate in forma stabile nel museo.

Frutto della donazione di Amedeo Lia, l’ente ospita una grande varietà di lavori, che coprono un periodo compreso dall’epoca classica fino al Settecento, eseguiti tra gli altri da Maestri del calibro di Pietro Lorenzetti, Antonio Vivarini, Pontormo, Tiziano, Tintoretto, Sebastiano del Piombo, Gentile e Giovanni Bellini e Canaletto.