Paolo Pellegrin inaugura il nuovo museo al Forte di Bard

28 Aprile 2017

Walid, ventiquattrenne da Raqqa, Siria. Non ha voluto essere riconosciuto per timore di ripercussioni sulla sua famiglia, rimasta a casa. Kos, Grecia, 2015. © Paolo Pellegrin/Magnum Photos

Icona museale della Valle d’Aosta, il Forte di Bard ritrova le proprie radici nelle epoche passate e, al contempo, rappresenta un punto di riferimento espositivo per le varie forme della creatività recente.

A riprova dell’importante legame tra il Forte di Bard e la Storia, dal 30 aprile inaugurerà Il Ferdinando, Museo delle Fortificazioni e delle Frontiere, un nuovo spazio collocato nell’Opera Ferdinando, al primo livello della rocca fortificata di Bard, ed esteso su una superficie di oltre 2mila metri quadrati.

Lo scopo di questo ampliamento è fornire maggiori chiavi di lettura storiche del Forte, allargando – metaforicamente e fisicamente – la conoscenza delle vicende ottocentesche che lo riguardano e accendendo i riflettori sull’evoluzione dei sistemi di assedio, delle tecniche difensive e dell’idea di frontiera. ll nuovo  percorso si svilupperà lungo tre sezioni:  il Museo del Forte e delle Fortificazioni, Le Alpi Fortificate (1871-1946) e Le Alpi, una frontiera?, offrendo una panoramica sul contesto del tempo.

A rendere ancora più spettacolare gli allestimenti penserà la mostra Paolo Pellegrin. Frontiers, ospite in prima mondiale dell’Opera Ferdinando dal 30 aprile al 26 novembre. Protagonisti gli scatti del celebre reporter di Magnum Photos, che documentano i drammatici viaggi della speranza di migliaia di migranti in fuga verso un futuro migliore. Un focus visivo di grande impatto sul concetto di confine.