Carlo Ratti lancia i graffiti realizzati dai droni

10 Maggio 2017


Le nostre città sono piene di superfici verticali che restano vuote, sia permanenti che temporanee; i teloni delle impalcature, ad esempio, hanno un enorme potenziale, ma di fatto vengono usati solo per l’advertising o lasciati vuoti“. Parte da questa osservazione il nuovo progetto coordinato dall’architetto torinese Carlo Ratti – docente al MIT – Massachussets Institute of Technology dove dirige il Senseable City Lab – e dal suo studio. Paint by Drone, questo il titolo dell’iniziativa, intende “liberare il potenziale dei phygital graffiti”, senza necessariamente coinvolgere in queste operazioni gli artisti.

Tratto distintivo del progetto, infatti, è l’impiego di droni guidati a distanza tramite una app che saranno utilizzati per dipingere sulle grandi superfici, senza ricorrere alla mano dell’uomo. Tali dispositivi saranno programmati in modo tale da recepire le istruzioni che un singolo o una comunità, in remoto, vorranno inviargli. Gli input, in tempo reale, troveranno traduzione sulle superfici urbane scelte.
Concepita, in particolare, per i grandi teloni che ricoprono le facciate degli edifici nel corso dei cantieri, Paint by Drone potrebbe condurre alla realizzazione di opere d’arte collettive, alla cui ideazioni potranno – almeno potenzialmente – prendere parte persone di tutto il mondo, in un’ottica di forte collaborazione.

Un’utopia? Non proprio. A Torino e a Berlino, infatti, già nel prossimo autunno verranno avviate le prime due sperimentazioni.
E l’attesa per i risultati si accompagna, fin da ora, alla curiosità.