Arte contemporanea in tutta Lucca, grazie alla Fondazione Ragghianti

27 Giugno 2017


Marina Abramović, Alighiero Boetti, Sandro Chia, Lucio Fontana, Piero Manzoni, Marisa Merz, Igor Mitoraj, William Kentridge, Giulio Paolini, Enrico Castellani, Sandro Chia, Mimmo Paladino, Peter Greenaway e Joseph Kosuth sono solo alcuni dei protagonisti di Il passo sospeso. Esplorazioni del limite, nuovo appuntamento espositivo promosso dalla Fondazione Ragghianti a Lucca.
Distribuita tra il centro storico della città d’arte toscana e la sede della Fondazione, la mostra curata da Alessandro Romanini indaga oltre mezzo secolo di storia dell’arte a partire dal tema del “limite, confine, frontiera, drammaticamente attuale, al centro della cronaca“. Questo concetto viene declinato nelle sue accezioni geografiche, antropologiche, filosofiche, espressive, linguistiche e socio-politiche.
L’operazione conduce la Fondazione stessa oltre i propri confini, facendola divenire, come sottolineato dal direttore Paolo Bolpagni, “un propulsore culturale”, in grado di “creare un dialogo tra la città, i suoi luoghi storici e i linguaggi contemporanei. Allo stesso tempo l’esposizione rappresenta un omaggio al legame di Ragghianti con Lucca“.

Alla mostra Il passo sospeso. Esplorazioni del limite è stato associato lo sviluppo di un’apposita app, concepita per favorire la scoperta della storia e dell’arte della città e orientare i visitatori. Scaricabile gratuitamente da iTunes e compatibile con smartphone e tablet, oltre a delineare la mappa dei luoghi espositivi, fornisce al pubblico notizie a carattere storico-artistico e facilities, tra cui indicazioni sui parcheggi disponibili.
Nel circuito della mostra sono inclusi, tra gli altri spazi pubblici di Lucca, anche piazza San Martino, in cui è stato posizionato un “offertorio” in bronzo policromo di Mimmo Paladino; piazza San Michele, con due sculture di Sandro Chia e un’opera di grandi dimensioni di Roberto Barni; la celebre piazza dell’Anfiteatro, contraddistinta dalla forma ellittica, che ospita Tindaro di Igor Mitoraj (nella foto in apertura di Ghilardi) e le storiche mura con i bastioni.