La storia di Lyda Borelli, primadonna del Novecento

31 Agosto 2017


Fino al 15 novembre la mostra Lyda Borelli primadonna del Novecento, curata da Maria Ida Biggi presso Palazzo Cini, a Venezia, ricostruirà il profilo della nota attrice e “donna d’avanguardia” del secolo scorso. In occasione del proprio decennale, l’Istituto per il Teatro e il Melodramma della Fondazione Giorgio Cini ha scelto di far confluire in una monografica i risultati degli studi condotti sulla carriera teatrale dell’attrice, di recente pubblicati nel volume Il Teatro di Lyda Borelli, scritto dalla stessa Ida Biggi e da Marianna Zannoni.

Originaria di La Spezia, dove nacque nel 1887 e prima moglie di Vittorio Cini, l’attrice viene presentata attraverso rari documenti d’archivio e un’ampia galleria fotografica, composta da preziose testimonianze d’epoca. La mostra delinea la sua carriera fin dagli esordi teatrali, facendo luce sui successi ottenuti in Italia e all’estero; ulteriore spazio viene dedicato alle esperienze nel cinema. Scomparsa a Roma nel 1959, Lyda Borelli viene descritta anche sotto il profilo umano: oltre alla produzione, la rassegna apre un varco nella sua personalità, riconoscendola come un’antesignana della donna moderna ed emancipata. A confermarlo la scelta di divenire “madrina” della jupe-culotte ‒ la prima forma di pantalone femminile ‒, l’aver sperimentato il volo, l’apertura e la curiosità verso le novità: non a caso, comparve anche al volante di un’automobile.

Il programma di Lyda Borelli primadonna del Novecento include una rassegna cinematografica: nelle giornate del 4, 19, 21 e 22 settembre e il 10 novembre alcune opere saranno proiettate negli spazi del Teatro La Fenice, della Casa del Cinema – Videoteca Pasinetti e dell’Ateneo Veneto, secondo uno specifico calendario. In particolare, a inaugurare il ciclo, sarà il film Rapsodia Satanica, la cui visione sarà accompagnata dall’esecuzione dal vivo della musica di Pietro Mascagni (lunedì 4 settembre, Sale Apollinee del Teatro La Fenice).

[Immagine in apertura: Lyda Borelli in Malvaloca, 1912. Fotografia Kaulak. Part. Collezione privata]