Bologna ricorda Keith Haring, a 60 anni dalla nascita

28 Gennaio 2018


Ci sarà tempo solo fino al 25 febbraio per visitare la mostra Keith Haring – Party of Life, ospitata nelle due sedi della Pinacoteca Nazionale di Bologna a partire dal 30 gennaio prossimo. Curata da Diana Di Nuzzo e promossa nell’anno in cui il grande artista statunitense prematuramente scomparso avrebbe compiuto 60 anni, l’esposizione riunisce oltre 60 suoi lavori e apre un varco nel suo affascinante immaginario. Dopo il recente successo ottenuto dalla grande retrospettiva ospitata nelle sale di Palazzo Reale, a Milano, questa nuova esperienza accenderà i riflettori sugli ultimi anni di vita di Haring, con una serie di opere realizzata a partire dal 1985.

Organizzata da Contemporary Concept, Party of Life intende prima di tutto omaggiare la breve ma straordinaria vicenda biografica di Keith Haring, stroncato dall’AIDS appena 32enne, nel 1990. Concessi per l’occasione da prestigiose collezioni pubbliche e private, i lavori presentati a Bologna solleciteranno nei visitatori una riflessione collettiva ispirata al messaggio sociale della sua arte.
Il suo distintivo e innovativo linguaggio, ormai noto in tutto il mondo, si formò seguendo i ritmi di vita della New York del suo tempo. Pioniere del riconoscimento ufficiale della Street Art, Haring ha realizzato un corpus di opere vasto e complesso, imponendosi come un autore anche eccezionalmente prolifico.
Oltre all’originalità, il suo successo si lega anche all’immediatezza e all’accessibilità del suo alfabeto visivo, così carico di valenze simboliche e perfetto per veicolare un “messaggio positivo di amore universale“. Ieri come oggi, la sua creatività è stata posta al servizio del sociale, conquistando la piena risonanza internazionale.

Riaffermando questo spirito, la mostra bolognese si qualifica come un’esperienza che oltrepassa la dimensione strettamente espositiva. Party of Life è infatti associata anche a una serie di eventi: per il periodo di apertura sono in programma performance e flash mob in omaggio all’artista, interventi organizzati con gli studenti del Liceo Artistico Arcangeli e l’Accademia delle Belle Arti di Bologna, laboratori e visite guidate in italiano e in inglese per tutte le fasce d’età.
Immancabili, infine, le iniziative a supporto della lotta contro l’AIDS, in un’ottica di rispetto dell’impegno di Keith Haring contro questa malattia e in coerenza con l’azione della Fondazione legata al suo nome. Rientrano dunque nel progetto espositivo alcune collaborazioni con organizzazioni non profit e con enti attivi nella stessa battaglia che fu dell’artista.