Incendio alla Sacra di San Michele, il monastero che ha ispirato “Il nome della rosa”

24 Gennaio 2018

Val di Susa Sacra_di_San_Michele_inverno Elio Pallard

Nella serata di oggi, mercoledì 24 gennaio, dal Piemonte è giunta una notizia che ha tenuto in molti col fiato sospeso: erano circa le 21, quando dalla Sacra di San Michele – il nome con cui è comunemente nota l’Abbazia di San Michele della Chiusa – si sono levate alte le fiamme, a causa di un incendio divampato sul tetto della foresteria del monastero.
In Val di Susa sono intervenuti subito i vigili del fuoco con otto squadre, affiancati dai carabinieri, dal personale medico del 118 e dalla Croce Rossa di Avigliana.
I tre padri rosminiani che abitano nella Sacra sono stati evacuati e tratti in salvo, illesi, mentre i pompieri hanno domato il rogo solo poco prima della mezzanotte – riporta Valsusa Oggi nell’ultimo aggiornamento disponibile.

Sempre stando alla fonte locale, nessuna delle opere d’arte presenti nel monumento avrebbe riportato danni, ma prima di poter stimare la gravità dell’accaduto sarà necessario attendere la bonifica del luogo dell’incendio.
Ancora incerte le cause che hanno portato appunto all’incidente: si ipotizza un corto circuito, dato che proprio l’edificio andato a fuoco era interessato da circa un mese da lavori di ristrutturazione.

La Sacra è in effetti un complesso architettonico dalle caratteristiche uniche, sia per l’epoca antica a cui risale sia per la particolare collocazione: si trova in cima alla vertiginosa vetta del monte Pirchiriano all’ingresso della valle piemontese.
Tra le più spettacolari architetture religiose presenti sull’arco alpino occidentale, è una meta di pellegrinaggio molto visitata – sono stati 100mila gli ingressi nel 2016 – lungo la famosa Via Francigena, che sin dal Medioevo veniva percorsa dai fedeli per raggiungere Roma (e la Puglia, per imbarcarsi alla volta della Terrasanta) partendo dalla Francia.

La stessa Sacra viene edificata prima dell’anno Mille, per la precisione tra il 983 e il 987; tale è la sua secolare fama da essere stata scelta come sepoltura di alcuni membri della famiglia reale dei Savoia.
In tempi recenti, a tributarle un ulteriore omaggio è stato Umberto Eco, che proprio alla Sacra di San Michele si è ispirato per l’ambientazione del suo più celebre romanzo, Il nome della rosa.

[Immagine in apertura: La Sacra di San Michele in inverno, 2010. Photo by Elio Pallard, fonte Wikipedia]