In Toscana, una collezione di giochi “a regola d’arte”

8 Gennaio 2018

Felice Casorati, Giocattoli, 1915-16, tempera su tela, cm 61 x 57 bassa

Fino al 22 aprile, PALP Palazzo Pretorio di Pontedera fa da cornice a La trottola e il robot. Tra Balla, Casorati e Capogrossi, la mostra dedicata al mondo del gioco e organizzata lungo due diversi filoni tematici. A cura di Daniela Fonti e Filippo Bacci di Capaci, la rassegna prende le mosse da un’importante collezione di giocattoli d’epoca appartenente al Comune di Roma, accostata a un centinaio di opere realizzate da artisti italiani fra il 1860 e il 1990.

I giocattoli, frutto del lavoro artigiano e industriale, entrano in dialogo con l’interpretazione artistica dell’universo infantile, generando un racconto lungo due binari, che restituisce diversi punti di vista sui cambiamenti verificatisi nella nostra società durante l’arco dei decenni, anche sul fronte pedagogico.

Sono tanti gli spunti attorno a cui è costruita la mostra: la casa, luogo in cui sia il gioco dei bambini sia le faccende degli adulti trovano il loro sfondo, rivive nelle case di bambola d’epoca e negli arredamenti in miniatura, cui rispondono le scene di interno evocate dai dipinti di Zandomeneghi, Balla, Casorati, Campigli e Viani, solo per citarne alcuni.

Dai giochi all’esterno fino al teatro e al circo, l’esposizione toscana mantiene vivo lo scambio tra la concretezza dei balocchi e le atmosfere rappresentate dai capolavori artistici che affollano le stanze del palazzo.
Senza dimenticare l’attualità, ben descritta dalla sala degli automi, che ripercorre lo sviluppo dell’automazione in campo ludico dai primi elementi a molla ai sofisticati congegni di oggi, esemplificati dagli studi sulla biorobotica condotti dall’Istituto Sant’Anna di Pisa, partner della rassegna.

[Immagine in apertura: Felice Casorati, Giocattoli, 1915-16]