Quando in Inghilterra si incontrarono l’arte e la fotografia

27 Febbraio 2018

lewis carroll, alice liddell

Si intitola Victorian Giants: The Birth of Art Photography la rassegna che, dal primo marzo al 20 maggio, animerà gli spazi della National Portrait Gallery di Londra, accompagnando il pubblico lungo un viaggio nel tempo, alla scoperta delle origini della fotografia artistica, nel cuore dell’epoca vittoriana.

I legami tra Julia Margaret Cameron, Lewis Carroll, Lady Clementina Hawarden e Oscar Rejlander sono al centro di una mostra che riunisce opere custodite da importanti collezioni pubbliche e private famose in tutto il mondo, ponendo l’accento sul loro carattere sperimentale e sull’influenza che esercitarono nei confronti delle generazioni successive.

Al limite fra pittura e arte dello scatto, la fotografia di questi quattro “giganti vittoriani” attingeva dai dettami pittorici del passato recente ‒ specie quelli di ispirazione preraffaellita ‒ e guardava nel contempo al futuro, mescolando suggestioni e registri visivi differenti ma complementari.

Pe la prima volta il pubblico londinese avrà l’opportunità di ammirare il lavoro dello svedese Oscar Rejlander, venendo a conoscenza della rivoluzionaria tecnica combinatoria che l’artista metteva in campo, usando svariati negativi per ottenere un’unica immagine finale.
Restando in tema di rarità, non mancheranno i negativi di Lewis Carroll, più conosciuto come autore del capolavoro letterario Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie, che offriranno un prezioso “dietro le quinte” dei suoi scatti e, in generale, del suo rapporto con quelle stesse bambine inglesi di epoca vittoriana – a cominciare dalla più famosa, Alice Liddell – che ispirarono poi il suo celebre romanzo.

[Immagine in apertura: Alice Liddell by Lewis Carroll, 1858. Copyright: National Portrait Gallery, London]