Dal disegno alla pittura: Pontormo in mostra a Firenze

12 Maggio 2018

Jacopo da Pontormo (Pontorme, Empoli 1494 – Firenze 1557) Ritratto di Alabardiere (Francesco Guardi?) 1529-1530 circa Olio su tela (trasportato da tavola) Los Angeles, The J. Paul Getty Museum

Sono tre capolavori assoluti di Pontormo a definire il percorso espositivo della nuova mostra ospitata nella cornice della Sala delle Nicchie di Palazzo Pitti, a Firenze. Curata da da Bruce Edelstein e visitabile fino al 29 luglio, Incontri miracolosi: Pontormo dal disegno alla pittura consente infatti di vedere eccezionalmente a distanza ridotta tre opere del pittore toscano.
Si tratta della celeberrima Visitazione, già esposta nel capoluogo toscano dopo il restauro del 2014, in occasione dell’importante mostra che Palazzo Strozzi ha dedicato alla pittura del Cinquecento; del Ritratto di giovane uomo con berretto rosso, proveniente da una collezione privata londinese e del Ritratto dell’Alabardiere.

Quest’ultima opera, in particolare, è stabilmente conservata al Getty Museum di Los Angeles – istituzione in sinergia con la quale è stata organizzata l’esposizione fiorentina – che lo acquistò nel 1989 per una cifra record: 32,5 milioni di dollari. Dopo un’assenza quasi trentennale dall’Italia, il ritratto eseguito da Pontormo rientra dunque, seppur temporaneamente, in Toscana, con il suo carico di domande e curiosità.
Resta infatti ancora aperta la questione sull’identità del giovane, elegantemente vestito e con il capo coperto da una berretta rossa ornata di una spilla d’oro, raffigurato. Molte, come prevedibile, le tesi che si sono fatte strada nel corso degli anni tra gli studiosi e gli specialisti: per alcuni potrebbe trattarsi  di Francesco Guardi, giovanissimo soldato della Repubblica Fiorentina durante l’assedio di Firenze, che lo stesso Vasari indicò come il soggetto di un ritratto di Pontormo. Un’altra ipotesi, invece, propenderebbe per individuare nel giovane Cosimo de’ Medici, figlio di Giovanni delle Bande Nere, il “protagonista” dell’opera. Anche Ercole Rangone, giovane nobile fiorentino che si era arruolato nella milizia repubblicana, è stato da alcuni citato per sciogliere la questione dell’identità dell’Alabardiere.

Il titolo della mostra, Incontri miracolosi: Pontormo dal disegno alla pittura, fa riferimento anche a un ulteriore accostamento d’eccezione proposto da questo progetto espositivo. Il dipinto della Visitazione è infatti messo a confronto diretto – per  la prima volta – con l’unico disegno preparatorio esistente: il magnifico Modello, un disegno in pietra nera, è conservato al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi e svela la quadrettatura in pietra rossa.

[Immagine in apertura: Jacopo da Pontormo, Ritratto di Alabardiere (Francesco Guardi?), dettaglio, 1529-1530 circa, Los Angeles, The J. Paul Getty Museum