Milano apre la Centrale dell’Acqua, un nuovo spazio per l’apprendimento

17 Agosto 2018

Centrale dell'Acqua Milano

Non manca neppure un’area dedicata alla realtà virtuale, nel percorso di visita della nuova Centrale dell’Acqua di Milano, progettata dagli studi FUD e DEGW – brand del Gruppo Lombardini22, specializzati rispettivamente in brand design e consulenza strategica per lo spazio ufficio – su commessa di MM, la società che dal 2003 gestisce il Servizio Idrico Integrato del capoluogo lombardo.
Aperto lo scorso mese di luglio, in via Cenisio 39, il neonato spazio si trova all’interno di una delle più antiche centrali di pompaggio dell’acquedotto milanese; la struttura risale infatti al XIX secolo e venne progettata dall’ingegner Franco Minorini. Dopo decenni di operatività – entrò in funzione nel 1906 – accoglie oggi visitatori di tutte le età, proponendo loro una narrazione sul tema dell’acqua pubblica e sul suo fondamentale ruolo.

Gli ambienti originariamente destinati al lavoro e alla produzione sono stati resi accessibili all’intera cittadinanza attraverso un percorso in cinque aree – immersivo; flessibile; “multilivello” – che invita a riflettere e ad accrescere la consapevolezza sulla più importante risorsa del pianeta.
Oltre alla già citata sezione dedicata a un’esperienza virtuale a 360 gradi, la Centrale include una zona di accoglienza, concepita come luogo transitorio tra la dimensione solida (l’architettura appena attraversata) e quella liquida (il salone centrale con l’area pompe); la library, destinata a incontri, per piccoli gruppi o classi, e alla consultazione dei libri disponibili all’acquisto e al prestito; l’area multifunzionale, dove avvolti tra supporti grafici che evidenziano le peculiarità del “bene acqua”, possono essere ospitati eventi, conferenze, spettacoli, workshop, mostre e installazioni temporanee; il Salone centrale.
Quest’ultimo, in particolare, coincide con nucleo pulsante dell’antico impianto: nel vecchio locale pompe idriche, ricorrendo a visori 3D, si può intraprendere un “viaggio” alla scoperta delle diverse attività che veniva svolte nella centrale. E non mancano neppure i documenti a carattere storico e fotografico.

[Immagine in apertura: photo by Dario Tettamanzi]