Tra musica e arte: l’universo sperimentale di Ryoji Ikeda a Parigi

16 Agosto 2018

ikeda centre pompidou parigi

Ultime settimane di apertura, al Centre Pompidou di Parigi, per la multiforme installazione audiovisiva di Ryoji Ikeda intitolata Continuum Mutations / Créations 2. Concepita da una delle figure di punta della musica elettronica in Giappone, l’opera costituisce una nuova tappa del percorso di ricerca che l’artista visivo e compositore sta portando avanti, combinando suono, immagine, spazio, analisi dei fenomeni percettivi e matematica.

Anche nel caso parigino, il visitatore è sollecitato a immergersi in uno speciale microcosmo, contraddistinto da un vertiginoso mix di stimoli visivi e sonori.
Duplice il registro dell’intervento. Nella prima parte, denominata A [continuum], cinque diffusori trasferiscono suoni “magici e torpidi” all’interno di una stanza dalle pareti bianche. La seconda parte dell’installazione, code-verse, è un’animazione audiovisiva presentata su un grande schermo a grandezza naturale: lo spettatore, in questo caso, è invitato ad attivare una relazione con un universo di intricate immagini grafiche in bianco e nero, elaborate al computer a partire da una serie di input numerici.