Mosca omaggia Bulgari, nel segno dell’alta gioielleria

5 Settembre 2018

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Per la prima volta, con Bulgari. Tribute to femininit. Magnifcicent Roman Jewels, la Russia dedica una retrospettiva alla storica maison fondata in Italia negli anni tra il 1870 e il 1890, dal 2014 parte del gruppo LVMH.
A cominciare dal 7 settembre, le sale espositive dell’Assumption Belfry e del Palazzo del Patriarca – entrambe comprese nel circuito dei Moscow Kremlin Museums – ospiteranno una sorta di viaggio indietro nel tempo, alla scoperta di una delle più significative realtà che operano da decenni nel settore lusso, nota su scala internazionale per le straordinarie creazioni e per la fama legata al successo riscosso tra donne leggendarie. Anna Magnani, Elizabeth Taylor, Audrey Hepburn, Ingrid Bergman, Gina Lollobrigida, Monica Vitti e Sophia Loren sono alcune delle dive che scelsero Bulgari per i loro red carpet e per altri eventi ufficiali, contribuendo ad alimentare la fama dell’azienda e, di fatto, “incarnandone” l’ideale di bellezza e femminilità.

Nelle due sedi espositive, il percorso si snoda tra oltre 400 pezzi unici di gioielli di alta gamma della Bulgari Heritage Collection, concessi per l’occasione anche da collezioni private di tutto il mondo. Ripercorrendo una storia straordinaria, lunga più di 130 anni, la mostra analizza in profondità i peculiari aspetti che rendono le creazioni Bulgari tanto uniche quanto riconoscibili per il loro esclusivo design.
L’avvio non può che essere affidato ai primi articoli in argento, realizzati nella tradizione Neo-Grec dal fondatore di quella che originariamente fu un’azienda familiare: Sotirio Bulgari. A metà degli anni Cinquanta del Novecento, Bulgari cresce grazie alla produzione di storici “pezzi di lusso”: una fama destinata a irrobustirsi negli anni della cosiddetta Dolce Vita e, successivamente, con opere altrettanto straordinarie risalenti al ventennio tra il 1970 e il 1990.

Tra gli esemplari in mostra si segnalano la collezione di orologi da polso Serpenti, risalenti alla metà degli anni Quaranta e tributo ai motivi decorativi di origine romana; gioielli sviluppati con la cosiddetta tecnologia “tubogas”, ovvero contraddistinti dalla presenza di elementi flessibili in metallo prezioso; esempi che offrono una panoramica dell’estrema varietà di decorazioni identificative del brand.
Sempre sull’onda del recupero di elementi desunti dai grandi imperi del passato, nacque anche una serie ispirata alle antiche monete con motivi di matrice greca, romana e persiana. A sollecitare l’interesse degli acquirenti in tutto il mondo furono anche le iscrizioni impresse su questi gioielli, così come le immagini degli imperatori. A partire dagli anni Ottanta, inoltre, un’inedita gamma di combinazioni riattualizza le creazioni Bulgari: il risultato furono ad esempio collane nelle quali i materiali preziosi vengono associati a lacci di seta e altre finiture.

Come metterà in evidenza la mostra Bulgari. Tribute to femininit. Magnifcicent Roman Jewels, aperta nelle due sedi espositive fino al 13 gennaio prossimo, a unificare nel corso dei decenni questi prodotti furono originalità, coraggio, capacità di mixare colori e materiali preziosi e semi-preziosi, sulla scia di una grande attenzione al patrimonio storico.