500 anni di monarchia britannica in mostra a Houston

7 Ottobre 2018


In larga parte non hanno mai varcato i confini dell’Inghilterra le opere esposte al Museum of Fine Arts di Houston (MFAH) in occasione della mostra Tudors to Windsors: British Royal Portraits from Holbein to Warhol. Resa possibile grazie alla collaborazione con la National Portrait Gallery di Londra, la rassegna fa ricorso a circa 150 lavori per raccontare come è cambiata, negli ultimi cinque secoli di storia, la raffigurazione dei reali britannici. Re, regine, principi e principesse sono stati osservati e ritratti da importanti artisti di ieri e di oggi, che ne hanno trasmesso ai posteri non solo l’aspetto fisico,  ma ne hanno svelato ‒ o enfatizzato ‒ peculiarità del carattere e della personalità.

Hans Holbein, Sir Peter Lely, Sir Joshua Reynold, Cecil Beaton, Andy Warhol e Annie Leibovitz sono solo alcuni degli autori che hanno ricevuto l’incarico di raffigurare i membri delle ultime quattro dinastie che si sono susseguite: i Tudor, dal 1485 al 1603; gli Stuart, dal 1603 al 1714; gli Hanoverian, dal 1714 al 1901, e l’attuale casa regnante degli Windsor. Proprio le opere riferibili a quest’ultima testimoniano il cambiamento più radicale nelle modalità di racconto della vita dei sovrani. I grandi stravolgimenti storici che hanno attraversato il Novecento, dalle guerre mondiali al nuovo assetto sociale globale, sono stati affiancati dall’introduzione di nuove tecniche artistiche e dal rinnovamento del modo di comunicare. La storia della famiglia Windsor, a cavallo tra il XX e il XXI secolo, viene dunque narrata anche ricorrendo alla fotografia, come attestano gli scatti di Lady Diana, realizzati da Mario Testino negli anni Novanta, e la recente serie di scatti della Regina Elisabetta II, opera di Annie Leibovitz.

Il percorso espositivo costituisce un unicum, poiché si tratta della prima volta in cui la National Portrait Gallery acconsente al prestito di un numero così significativo di lavori appartenenti alla propria collezione. Fin dalla sua fondazione, nel 1856, il museo svolge un ruolo fondamentale nella conoscenza delle donne e degli uomini che hanno fatto ‒ e stanno facendo ‒ la storia e la cultura britannica; una mission nella quale il ruolo della ritrattistica è sempre stato centrale.

Fino al 27 gennaio 2019, i visitatori potranno dunque “vedere questi personaggi leggendari faccia a faccia“, senza doversi recare al museo londinese, come ha sottolineato Gary Tinterow, direttore del MFAH. Ulteriori prestiti sono stati concessi dal Metropolitan Museum of Art di New York, da Palazzo Barberini a Roma e dal Museo Nacional del Prado di Madrid.

[Immagine in apertura: Hans Holbein il Giovane, Ritratto di Enrico VIII, 1540, olio su tavola, Palazzo Barberini, Roma]