Escher e la Calabria, in una mostra a Catanzaro

18 Novembre 2018

Maurits Cornelis Escher (Chiostro vicino a) Rocca Imperiale, Calabria , 1931 Litporafia, 23,1x30,7 cm Collezione Privata Italia All M.C. Escher works © 2018 The M.C. Escher Company. All rights reserved

È solo una questione di ore prima che il Complesso Monumentale del San Giovanni a Catanzaro alzi il sipario su Escher. La Calabria, il Mito, la mostra che, dal 20 novembre al 20 gennaio, offrirà al pubblico l’occasione di approfondire la storia del legame fra Maurits Cornelis Escher e l’Italia, in particolare le regioni meridionali.

Le 86 opere esposte, alcune delle quali, come Fuochi d’artificio, Sogno e Senglea, mai presentate prima nel Belpaese, restituiscono i contorni dei viaggi compiuti dal pittore olandese sul territorio nostrano, rivelando l’influenza esercitata da quest’ultimo sullo stile di Escher.

Durante la sua permanenza in Italia dal 1922 al 1936, l’artista ebbe modo di attraversarla in lungo e in largo, concentrandosi sulle atmosfere del Meridione, e della Calabria nello specifico, andando alla scoperta dei suoi borghi a partire dal mese di aprile del 1930. Furono il sole, le architetture dei paesaggi e la stratificazione di culture e tradizioni a colpire Escher, che declinò il tutto nel suo linguaggio visivo.

Ne sono un esempio evidente molti dei lavori in mostra ‒ Morano, Pentedattilo e Rocca Imperiale, tutti del 1930, e le vedute di Scilla, Tropea, Santa Severina e Rossano, del 1931 ‒ soggetti chiave per la poetica di Escher, che il pubblico contemporaneo potrà ammirare anche grazie a un touch screen dedicato al viaggio in Italia dell’artista.

[Immagine in apertura: Maurits Cornelis Escher, (Chiostro vicino a) Rocca Imperiale, Calabria, 1931. Collezione Privata Italia. All M.C. Escher works © 2018 The M.C. Escher Company. All rights reserved]