Trieste ricorda Nino Migliori, il fotografo dell’Italia neorealista

17 Novembre 2018

Nino Migliori, Portatore

Primo fine settimana di apertura, al Castello di San Giusto di Trieste, per Nino Migliori – Un fotografo d’avanguardia nell’Italia del neorealismo, la mostra con cui AIM – Alinari Image Museum rende omaggio a un autore che ha saputo raccontare, con maestria e intensità, l’Italia del Novecento. Non a caso, riferendosi a lui, Arturo Carlo Quintavalle si è espresso in termini di “una delle figure chiave nella storia della fotografia“.
Con 70 anni di attività alle spalle, l’artista nato a Bologna  – classe 1926 – viene preso in esame da un progetto espositivo che intende metterne in evidenza lo slancio innovatore e la distintiva capacità di rappresentare “la storia della fotografia nel congiungere la tradizione dei fotografi delle origini con le sperimentazioni artistiche moderniste“.

Impossibile da racchiudere in definizioni univoche e in etichette, la fotografia di Migliore consente anche all’osservatore contemporaneo di cogliere aspetti salienti e toccanti dell’Italia del secondo dopoguerra, come testimoniano le immagini che documentano la situazione in Emilia e nelle regioni del Meridione tra il 1953 e il 1957.
Dalla fine degli anni Sessanti, Migliori si orienta su lavori dall’impronta concettuale, avviando un filone tematico che si rivelerà prevalente anche nei decenni successivi. L’azione di documentazione visiva di Migliori si colloca al fianco dei lavoro di Veronesi, Grignani, Munari; viene considerato come l’autore che “meglio rappresenta la straordinaria avventura della fotografia che, da strumento documentario, assume valori e contenuti legati all’arte, alla sperimentazione e al gioco”.

A 180 anni dalla “scoperta” della fotografia sono le sue opere, comprese in alcune delle più prestigiose collezioni e in alcuni importanti archivi, non solo italiani, ad essere state scelte per “celebrare” un’arte che non smette di affascinare.