Com’era Roma nell’antichità: settemila palazzi rivivono con la realtà virtuale

19 Dicembre 2018

Rome Reborn Realtà virtuale Antica Roma Colosseo

Sono stati necessari più di 20 anni per realizzare la ricostruzione in realtà virtuale di ben 7mila edifici e monumenti dell’antica Roma. Un team composto da 50 persone, tra accademici ed esperti informatici, ha coordinato quella che Tom Kingtin del Times ha presentato come “la più grande ricostruzione digitale di Roma mai realizzata fin ad ora”. Un lavoro complesso, dunque, esito di ricerche scrupolose e mirate, che attraverso Rome Reborn® può essere visualizzato con facilità: per intraprendere questo autentico “viaggio nel tempo”, fino al 320 d.C., è infatti sufficiente avere a disposizione un pc o, meglio ancora, dei visori VR.

La possibilità di personalizzare il tour, sulla base delle singole curiosità e del proprio interesse personale, può essere considerato tra i punti di forza del progetto, adatto a un pubblico di tutte le età e con formazioni eterogenee.
Attraverso app e video si può così vivere l’esperienza di una visita individuale in città, scegliendo ad esempio di muoversi tra alcuni degli edifici più iconici, come il Foro Romano, il Colosseo, i Fori Imperiali e il Pantheon. Grazie alla compresenza di 7mila strutture, in realtà l’intera città è esperibile, anche le zone meno note.

Gli specialisti che si sono occupati, a partire dalla metà degli anni Novanta, di sviluppare Rome Reborn® hanno prestato particolare cura nella scelta dell’anno da “riprodurre”. Nel 320 d.C., Roma aveva raggiunto l’apice della sua popolazione e le principali chiese cristiane stavano appena iniziando a essere costruite. Dopo questa data, sarebbe divenuta capitale dell’Impero Costantinopoli, e il numero di edificio di nuova edificazione sarebbe sensibilmente sceso.