La moda “infrange” le regole di genere a Boston

17 Marzo 2019

Alessandro Trincone, dress, “Annodami” Collection, Spring/Summer 2017. Cotton, synthetic. Model: Andrea Antonelli. Photograph by Gioconda and August.

Non è una questione affrontata solo dalle più recenti collezioni: il superamento della tradizionale divisione tra abbigliamento maschile e femminile è un tema con il quale la moda americana ed europea hanno iniziato a misurarsi già nel secolo scorso.
Prende avvio da questa premessa teorica Gender Bending Fashion, la mostra in apertura il 21 marzo al Museum of Fine Arts di Boston che, attraverso oltre 60 progetti, dimostra come in questo settore le divisioni tra i generi siano state oggetto di un processo di “ribaltamento” già da decenni.

Il percorso espositivo presenta in maniera unitaria il lavoro di designer contemporanei considerati rivoluzionari – tra cui Rad Hourani, Jean Paul Gaultier, Alessandro Michele per Gucci, Palomo e Rei Kawakubo – e, parallelamente, attiva una serie di confronti con alcune tendenze storiche, tra cui il garçonne look degli anni Venti del Novecento e la cosiddetta peacock revolution degli anni Sessanta.
Argomenti come l’identità di genere, la sessualità, l’attivismo sociale trovano anch’essi posto in questa narrazione, poiché gli abiti e gli accessori moda finiscono per essere un riflesso delle personalità e un manifesto di espressione dei cambiamenti in atto nella società.
La tematica è ulteriormente esplorata dalla mostra attraverso una serie di testimonianze individuali, incluse nel percorso di visita e presentate attraverso supporti interattivi e digitali.

[Immagine in apertura: Alessandro Trincone, Annodami Collection, Spring/Summer 2017. Model: Andrea Antonelli. Photo by Gioconda and August, via mfa.org]