Berenice Abbott, fotografa della modernità

3 Marzo 2019

Berenice Abbott West Street, 1932 International Center of Photography Purchase, with funds provided by the National Endowment for the Arts and the Lois and Bruce Zenkel Purchase Fund, 1983 (388.1983) © Getty Images/Berenice Abbott

Berenice Abbott. Portraits of Modernity. È questo il titolo della mostra che, fino al 19 maggio, è visitabile negli spazi della Fundación MAPFRE a Barcellona, regalando un prezioso colpo d’occhio sulla carriera e sulla poetica di Berenice Abbott, fotografa originaria dell’Ohio scomparsa nel 1991, che ha tracciato una linea di continuità fra le avanguardie del Vecchio Continente e la fervida scena della East Coast americana negli anni Venti e Trenta.

Parigi e New York sono i due poli, sia geografici sia tematici, fra i quali oscilla la produzione di Abbott, capace di tradurre in scatti i volti degli intellettuali della Ville Lumière così come le trasformazioni urbane e sociali vissute dalla Grande Mela nei primi decenni del secolo scorso.

Organizzata attorno a tre sezioni tematiche, la mostra spagnola ripercorre la storia creativa della Abbott attraverso circa 200 scatti, tra i quali spiccano undici fotografie di Eugène Atget stampate dalla stessa artista alla fine degli anni Cinquanta.
Entrata in contatto con Atget attraverso Man Ray, Abbott si impegnò a diffondere la conoscenza della sua arte fotografica, contribuendo allo sviluppo di una storiografia critica sull’autore.

[Immagine in apertura: Berenice Abbott, West Street, 1932. International Center of Photography Purchase, with funds provided by the National Endowment for the Arts and the Lois and Bruce Zenkel Purchase Fund, 1983 (388.1983) © Getty Images/Berenice Abbott]