A Milano, nella stanza del collezionista di Filippo de Pisis

1 Aprile 2019

Filippo de Pisis, Natura morta con papagallo, 1942

È una raccolta densa di storia quella che anima il prossimo appuntamento espositivo di Villa Necchi Campiglio a Milano, promosso dal FAI ‒ Fondo Ambiente Italiano. Dal 3 aprile al 15 settembre, infatti, i riflettori della sede meneghina si accenderanno sulla collezione di Luigi Vittorio Fossati Bellani, di cui la mostra riunisce alcune opere mai esposte prima al pubblico.

Guidato da una forte passione collezionistica, Luigi Vittorio Fossati Bellani si trasferì dopo la seconda guerra mondiale a Venezia e poi a Firenze, dove entrò in contatto con Filippo de Pisis, diventando collezionista dei suoi lavori, che trovarono spazio nella dimora capitolina di Palazzo Tittoni in via Rasella.
Oltre alle opere di de Pisis, Fossati Bellani collezionò anche le opere di altre icone del secolo scorso, che confluiscono nella mostra milanese.

La rassegna La stanza di Filippo de Pisis. Luigi Vittorio Fossati Bellani e la sua collezione ricrea, grazie a studi approfonditi e documentazioni dell’epoca, la Wunderkammer del collezionista, riunendo 22 dipinti realizzati tra il 1916 e il 1943: 16 di Filippo de Pisis, 3 di Antonio Antony de Witt, uno di Ottone Rosai e due di Alberto Savinio.
Da segnalare la presenza del Bacchino di de Pisis, da tempo dato per disperso, e la prima esposizione del San Sebastiano del 1930, che fece da apripista alla lunga ricerca di de Pisis su questo soggetto.

[Immagine in apertura: Filippo de Pisis, Natura morta con papagallo, 1942]