A Washington, una grande mostra sui manifesti d’artista

13 Giugno 2019

Cate Blanchett in Manifesto © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst 2016_2015

Quanti messaggi sono stati capaci di veicolare i manifesti d’artista? E quanto hanno inciso sullo sviluppo della creatività contemporanea? Prende le mosse da tali interrogativi la mostra Manifesto: Art x Agency, allestita all’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden di Washington dal 15 giugno al 5 gennaio 2020.

Suddivisa in tre sezioni, la rassegna esamina l’impatto dei manifesti sull’arte dell’ultimo secolo e le modalità con le quali gli artisti si sono serviti di essi per trasmettere istanze politiche e sociali, nell’alveo della propria poetica. Pensati soprattutto per esplicitare convinzioni e idee dei loro firmatari, i manifesti esposti nella sezione inaugurale della rassegna includono lavori di Jean Arp, Giacomo Balla, Alexander Calder, Salvador Dalí, Helen Frankenthaler, Hannah Höch, René Magritte, Joan Miró, Barnett Newman e Jackson Pollock.

La seconda sezione vede protagonista Manifesto di Julian Rosefeldt, l’installazione filmica a tredici canali presentata per mezzo di altrettante proiezioni simultanee, che danno voce ai manifesti del secolo scorso, interpretati da Cate Blanchett. Un espediente efficace per collegare passato e presente, lungo una linea del tempo che parla la lingua della creatività.

La terza e ultima parte del percorso espositivo accende i riflettori sugli ultimi 50 anni, prendendo in esame le opere-manifesto di Guerrilla Girls, Adrian Piper, Alfredo Jaar, Nam June Paik, Zoe Leonard, Catherine Opie e Glenn Ligon.
In concomitanza con Manifesto: Art x Agency l’Hirshhorn Museum and Sculpture Garden presenta fino al 23 giugno, nella piazza esterna, il debutto a Washington di In Search of the Truth (The Truth Booth), il progetto ongoing di CAUSE COLLECTIVE ‒ Ryan Alexiev, Jim Ricks e Hank Willis Thomas.

[Immagine in apertura: Cate Blanchett in Manifesto © Julian Rosefeldt and VG Bild-Kunst 2016]