L’arte dei “piccoli oggetti” secondo il collezionista Giuseppe Panza di Biumo

10 Giugno 2019

Pier Paolo Calzolari, Telegramma no. 349, 26 aprile 1976, photo by Alessandro Zambianchi, Courtesy Panza Collection

Quella dei “piccoli oggetti” era considerata una vera e propria arte, dal collezionista Giuseppe Panza di Biumo. Lo testimonia anche la mostra ospite del Negozio Olivetti di Venezia dal 12 giugno al 27 ottobre: Wunderkammer Panza di Biumo. L’arte dei piccoli oggetti 1966-1992, allestita presso la sede veneziana progettata da Carlo Scarpa per Adriano Olivetti nel 1958, raccoglie una serie di rarità collezionate da Panza di Biumo o ricevute in dono dagli artisti a lui più cari.

Gli oltre 40 lavori in mostra, datati fra il 1966 e il 1992, portano la firma di alcuni celebri esponenti del Minimalismo e dell’Arte Concettuale, rivelando la passione di Panza di Biumo per gli autori di interventi di piccole dimensioni, in controtendenza rispetto al suo interesse collezionistico fra gli anni Sessanta e Settanta. Walter De Maria, Carl Andre, Richard Nonas, Robert Morris, Dan Flavin, Joseph Beuys, Piero Fogliati e Robert Barry sono solo alcuni dei grandi nomi riuniti dalla mostra lagunare, sottolineando la trama di legami e interessi del collezionista.

Definita dallo stesso Panza di Biumo “l’arte dei piccoli oggetti”, la raccolta di manufatti mette in luce il suo approccio al gesto creativo. Come affermava nel 2010, “quest’arte torna di attualità specialmente in confronto alle grandi installazioni di discutibile qualità che sono di moda oggi e che sono completamente all’opposto di quelle degli anni ‘60”.

[Immagine in apertura: Pier Paolo Calzolari, Telegramma no. 349, 26 aprile 1976, photo by Alessandro Zambianchi, Courtesy Panza Collection]