Al Palatino di Roma, è tempo di arte contemporanea

19 Luglio 2019

hans OP DE BEECK_ELECTA©ph_studiozabalik

Gli antichi greci avevano ben quattro parole per definire il tempo. Tra queste, oltre a “chronos” (che indica il tempo in senso cronologico, sequenziale), era in suo “kairos”: un tempo in cui qualcosa di speciale accade, un momento indeterminato ma estremamente opportuno.
Kronos e Kairos. I tempi dell’arte contemporanea, la mostra inaugurata quest’oggi – 19 luglio – negli spazi del Palatino a Roma e curata da Lorenzo Benedetti, si gioca appunto su queste due dimensioni temporali, quella della quantità e quella della quantità, con 15 opere realizzate da altrettanti artisti italiani e internazionali chiamati a dialogare con i segni del passato, così diffusi e imponenti all’interno dell’area archeologica.
L’arte diventa in questo senso uno strumento fondamentale, la chiave di volta nel passaggio dal tempo della quantità a quello della qualità e della scelta“, ribadisce a tal proposito Alfonsina Russo, Direttore del Parco archeologico del Colosseo.

Gli interventi si relazionano quindi con il patrimonio storico, in particolare i palazzi imperiali, dalle monumentali Arcate Severiane allo Stadio Palatino, dalla Domus Augustana alla Sala dei Capitelli.
Illusione, potere, mito, precarietà sono i soggetti degli interventi selezionati e site-specific“, ha commentato ancora Alfonsina Russo. “Gli stessi temi che ci restituiscono i luoghi che li accolgono. È questa corrispondenza tra spazi archeologici e creatività contemporanea che ha posto le condizioni di questo ambizioso progetto, primo risultato di un importante accordo con la Direzione Generale Arte e Architettura contemporanee e Periferie urbane”.

[Immagine in apertura: Hans Op de Beeck, Blossom Tree (Bronze), 2018, photo credits: Electa © ph. studiozabalik]