L’arte contemporanea percorre la Via Frangicena

21 Luglio 2019

Alfredo-Pirri-Lanterna-termale-2019-photo-Chiara-Ernandes

Dallo scorso 12 luglio, una parte dell’antica Via Francigena – il percorso che, sin dal nord della Francia, conduceva i pellegrini cristiani a Roma – è contrassegnata da tre interventi artistici di altrettanti autori italiani. Alfredo Pirri, Elena Mazzi e Matteo Nasini hanno infatti preso parte al progetto Lo spazio del cielo, curato da Marco Trulli, che interessa la porzione della via romea in Lazio, tra Viterbo, Vetralla e Caprarola.

Come lanterne della contemporaneità, le opere orientano i viaggiatori, illuminandone il percorso in senso metaforico e non soltanto. Si parte infatti dalla zona termale di Viterbo, “stazione” in cui Alfredo Pirri ha fatto della guardiola delle Ex Terme Inps la sua Lanterna termale (nell’immagine in apertura, photo by Chiara Ernandes via Artribune): un oggetto autenticamente luminoso, che ha riqualificato l’edificio in modo sorprendente.

Lungo la Via, si giunge quindi a Vetralla, dove Elena Mazzi ha realizzato 300.000 anni in 344 centimetri, una lastra di peperino – una roccia magmatica – che nell’area naturalistica di Fossato Callo riproduce superfici e forme che hanno avuto origine dalla pietrificazione delle lave in quest’area.
Matteo Nasini, infine, ha firmato un Campo sintonico nei pressi dell’area di lancio dei deltaplani nella Riserva del Lago di Vico: quattro installazioni in Corten che, intercettando i venti, danno letteralmente voce al paesaggio; gli elementi atmosferici producono infatti dei suoni, unici perché strettamente dipendenti dalla direzione, dall’intensità e dagli altri caratteri del fenomeno meteorologico.

Nel prossimo futuro, al terzetto di interventi si aggiungerà l’opera di Teodosio Magnoni a Tuscia, la cui inaugurazione è programmata entro ottobre.