Le imprese di Giovanni Battista Belzoni, l'”Indiana Jones” italiano

30 Ottobre 2019


Attore, ingegnere, ma soprattutto esploratore. Giovanni Battista Belzoni è stata una delle personalità più eccentriche e forse meno note del secondo Settecento. Un personaggio fuori dagli schemi, che, attraverso i suoi viaggi in Egitto, contribuì alla diffusione in Europa di meraviglie archeologiche fino ad allora sconosciute.

A rendere omaggio alle sue missioni esplorative è oggi Padova, la città in cui Belzoni nacque nel 1778. È qui, al Centro Culturale Altinate San Gaetano, che, fino al 28 giugno 2020, andrà in scena una ricca esposizione, tra disegni, reperti e materiale d’epoca, con l’obiettivo di far conoscere al grande pubblico la vita eccezionale di questo personaggio leggendario, nome di riferimento dell’egittologia mondiale.

I VIAGGI E I REPERTI

La mostra L’Egitto di Belzoni. Un gigante nella terra delle piramidi si sofferma in particolare sui tre viaggi compiuti dall’esploratore lungo il Nilo, tra il 1816 e il 1818 ‒missioni nelle quali Belzoni raccolse un gran numero di reperti, molti dei quali oggi nelle collezioni del British Museum di Londra.

Ricostruzioni di ambienti, tecnologia digitale ed effetti speciali caratterizzano l’intero percorso di visita, puntando i riflettori non solo su una vasta quantità di reperti archeologici – arrivati da importanti istituzioni italiane e straniere ‒, ma offrendo al pubblico un viaggio immersivo, tra simulazioni di cunicoli sotterranei e traversate del deserto. Un’occasione ludico-didattica per conoscere l’epopea di questo “Indiana Jones” italiano.

[Immagine in apertura: Agostino Aglio (1777-1857), disegnatore, N. Chater, incisore, Tavola II. Litografia, Londra, editore John Murray. Padova, Biblioteca Civica, BP 3757.II]