James Turrell “illumina” il Museo Jumex, a Città del Messico

22 Novembre 2019


È la luce il mezzo espressivo d’elezione di James Turrell. L’artista statunitense, noto a livello internazionale, è artefice di interventi che, sfidando i limiti della percezione umana, incoraggiano gli osservatori a riconsiderare la capacità individuale di lettura e interpretazione dello spazio. La personale che prende il oggi, 22 novembre, al Museo Jumex occupa due livelli dell’istituzione di Città del Messico. Offre un’approfondita ricognizione del suo lavoro e comprende le prime opere sperimentali, risalenti agli anni Sessanta del secolo scorso, e alcune recenti installazioni immersive.

Tra i punti di forza del progetto espositivo, visitabile fino al 29 marzo 2020, rientra la possibilità di comprendere come le innovazioni tecnologiche abbiano influito sulla pratica di Turrell. Nei due diversi piani della mostra, infatti, “opere storiche” cedono il passo ai nuovi interventi, nei quali l’artista impiega sistemi come l’olografia e l’illuminazione controllata da computer: metodi, in altre parole, che gli stanno consentendo di estendere il proprio campo di azione, pur mantenendosi nel segno dell’investigazione sulla materialità e potenza della luce.

JAMES TURRELL IN MESSICO

Passages of Light, questo il titolo della retrospettiva, include due installazioni su larga scala che consentono di misurarsi con esperienze contrastanti, tra luce e oscurità. Il registro cambia con l’opera Ganzfeld, compresa in una delle serie di installazioni più rilevanti della produzione dell’artista: concepita per la galleria del primo piano del museo, prevede “‘total fields’ di colore che dissolvono l’architettura“.

Oltre a questi emozionanti lavori, vale la pena segnalare la presenza in mostra di documenti e modelli relativi al progetto Roden Crater: si tratta del poderoso intervento al quale l’artista ha iniziato a lavorare nel 1977. Considerato come uno dei progetti artistici più ambiziosi di sempre, non è semplicemente classificabile come una grande impresa artistica, viste anche le implicazioni e connessioni con altre discipline, tra cui l’astronomia. Turrell ha infatti previsto la trasformazione di un cratere vulcanico estinto in una monumentale opera d’arte, dedicata a esperienze di contemplazione della luce.

[Immagine in apertura: Gathas from the Curved Elliptical Glass series, 2019. Museo Jumex, 2019 © James Turrell Photo: Florian Holzherr]