Francisco Goya e le sue inquietudini al Museo del Prado di Madrid

23 Novembre 2019


Il Museo Nazionale del Prado celebra la memoria di Francisco Goya con la più estesa retrospettiva dedicata ai disegni di quello che è considerato da sempre il primo artista dell’età moderna.

Prendendo le mosse dalla ricchissima collezione di opere incluse negli archivi del museo madrileno – forte di oltre centocinquanta dipinti, cinquecento carte e l’intera serie di stampe realizzate in vita dall’artista –, la mostra Goya Drawings. Only my strenght of will remains porta sotto i riflettori circa trecento disegni provenienti da fasi diverse della carriera dello spagnolo, offrendo, nel complesso, la più estesa analisi sugli sviluppi del suo rapporto con questa tecnica, dai primi anni alla morte.

Curato da José Manuel Matilla e Manuela Mena, e organizzato insieme alla Fundación Botín, il percorso espositivo si sviluppa nelle sale A e B del museo, concentrandosi rispettivamente sulle evoluzioni stilistiche dell’artista e sui temi principali che lo hanno reso noto.

IL PERCORSO ESPOSITIVO

Partendo dalle opere create in giovane età, già in grado di riflettere uno stile insofferente agli stilemi della tradizione accademica, la prima sezione del museo porta in scena i disegni realizzati da Goya durante il suo soggiorno italiano negli anni Settanta del Settecento. Sono di questo periodo bozzetti preparatori, copie di dipinti di maestri (su tutti Velázquez), e l’inedito carteggio con l’amico d’infanzia Martín Zapater, qui offerto al pubblico attraverso una serie di lettere e documenti scritti e disegnati dai due.

I temi del sogno, del grottesco e della vecchiaia emergono invece nel secondo “capitolo” dell’itinerario, concentrato sull’identificazione dei tratti distintivi che, soprattutto in età matura, avrebbero caratterizzato i disegni (e le pitture) dell’artista. Le carte realizzate durante la guerra d’indipendenza spagnola, i taccuini sulle streghe e quelli dedicati alle Follie (1815-1824) delineano un percorso con personaggi e figure tra il fantasioso e l’inquieto. Chiudono la mostra – visitabile fino al 16 febbraio – i bozzetti preparatori al ciclo dei Capricci (le acqueforti del 1790), e gli ultimi schizzi compiuti a Bordeaux prima di morire, nel 1828.

[Immagine in apertura: Francisco de Goya, Satan’s Despair, Preparatory drawing for a Folly that was not printed. Red wash and red chalk on laid paper, 224 x 325 mm 1815-24. Madrid, Museo Nacional del Prado]